Sono milanese e il riso fa parte del
mio Dna . Mi piace in tutti i modi e mi piace , se avanza , usarlo
per crocchette, riso al salto o altro .
Questa volta ho voluto provare a fare
una versione “da passeggio”.
Non ho inventato nulla, ma ho voluto
provare una versione che fosse un incrocio tra una crocchetta e un
involtino primavera .
Riso allo zafferano e salsiccia :
per 4 persone ( 8 involtini)
320 g riso Arborio ( o carnaroli )
150 g salsiccia fresca
1 l brodo di carne ( ma va bene
anche di dado se non l’avete)
50 g parmigiano grattugiato
50 g burro
1 bustina di zafferano
½ bicchiere di vino bianco secco
¼ di cipolla tritata
8 fogli di pasta fillo o 8 sfoglie per
involtini primavera ( si trovano anche al supermercato )
40 g burro sciolto
olio per friggere
Sciogliete in una capace pentola metà
del burro , fate soffriggere la cipolla , intanto pelate la salsiccia
e tagliatela a pezzetti piccoli.
Aggiungete la salsiccia alla cipolla
stufata e fate cuocere per qualche minuto al fuoco alto , poi
aggiungete il riso. Tostatelo per 2-3 minuti e bagnatelo con il vino
bianco.
Mi raccomando di far evaporare ben il
vino , senza coprire la pentola, altrimenti rimarrà il sapore forte
del vino.
Evaporato il vino cominciate a cuocere
il riso aggiungendo 3/4 del brodo caldo e mescolando ogni
tanto.
A metà cottura aggiungete la bustina
di zafferano e portate a cottura .
Controllate se il brodo basta od eventualmente aggiungetene un po’, sempre caldo.
A fine cottura , spegnete il fuoco,
aggiungete il resto del burro , il parmigiano e mescolate bene.
Ora fate intiepidire ( o raffreddare )
il riso, per accelerare potete stendere il riso su una teglia .
Ora stendete la pasta fillo ,
spennellatela con il burro fuso , mettete 2 belle cucchiaiate di riso
sulla pasta e avvolgetela come per formare un involtino .
Se usate le sfoglie per involtini
primavera li dovete bagnare con un pochino d’acqua prima di usarli,
così che si ammorbidiscano.
Quando tutti gli involtini saranno
pronti , infilateli su un bastoncino da gelato e fateli friggere in
abbondante olio caldo .
In una versione mini possono essere
serviti anche in un buffet.
Ovviamente potete farli con qualsiaisi tipo di risotto vi sia avanzato .
Questa è la mia ricetta per l’ MTchallenge di
settembre .
Come vi avevo promesso qui ecco la
ricettina con i salumi dell’ ISIT .
Come prima cosa vorrei presentarvi il
salume di oggi, la salsiccia di Calabria.
I salumi di Calabria a marchio DOP
offrono un buon apporto di proteine, hanno un giusto contenuto
lipidico e sono fonte di preziosi sali minerali.
Si caratterizzano inoltre per il loro
sapore piccante e per il profumo intenso e naturale.
La potete trovare nella classica forma
a catenella o nella forma a U .
La salsiccia di Calabria è preparata
con carne di spalla e del sotto-costola , aromatizzata con pepe nero
o pepe rosso dolce o piccante e semi di finocchio , la sua
stagionatura dura non meno di 30 giorni.
Io ho pensato di usare questa delizia
per un secondo estivo ,ma se fatto in forma più piccola è ottimo
anche come antipasto o accompagnamento per un aperitivo.
Per 4 persone :
2 fogli di pane carasau
250 g ricotta di capra
100 g di salsiccia di Calabria DOP
timo fresco
sale
pepe di sichuan ( o pepe rosa )
olio
Bagnate con acqua i fogli di pane
carasau , così che si ammorbidiscano. Non serve inzupparli, ma
passateli velocemente sotto l’acqua , poi lasciateli su un piano
finchè non si saranno ammorbiditi.
Ora con un coppa-pasta o un bicchiere
ritagliatene dei dischi di circa 7 cm di diametro, poggiateli su una
teglia da forno, oliateli leggermente, salateli e passateli nel forno
caldo per pochissimi minuti, il tempo necessario per farli diventare
croccanti.
Lavorate la ricotta con un pizzico di
sale, qualche foglia di timo fresco e una macinata di pepe di sichuan ( è una bacca molto
aromatica, ma non particolarmente piccante) .
Tagliate la salsiccia a fettine e poi a
piccoli cubettini .
Ora montate il tutto mettendo un disco
di pane, un po’ di formaggio, qualche cubetto di salsiccia, poi fate
un secondo e un terzo strato. Sul terzo strato abbondate di
salsiccia.
Servite fresco ma non freddo magari con
un buon prosecco fresco.
Sarà che quando ero piccola si
facevano meno storie per mangiare ( i miei figli ne fanno tante ) ,
sarà che mia mamma voleva farci mangiare di tutto ( anche se non
sempre ci riusciva) ma il martedì spesso ci toccava il fegato . Il
martedì perchè era fresco, dato che il macellaio macellava il
lunedì e per pranzo fegato al burro e purè di patate.
Da allora ho imparato ad apprezzarlo,
che posso dire, mi piace !
Mi piace in quasi tutte le sue forme e
il patè è una delle mie preferite, forse perchè lo associo alle
feste .
Questa è una versione un po’
alleggerita del mio patè di Natale per la sfida del quinto quarto
dell’MTc di questo mese.
300 g fegato di vitello
100 g di lonza di maiale
100 + 200 g burro
130 g pancetta
1 cipolla piccola ( 80 g circa )
timo, maggiorana
2 foglie di alloro
sale , pepe , noce moscata
3 cucchiai di marsala
Per prima cosa pulite il fegato dalle
pellicine e mettetelo sotto un filo d’acqua corrente per fargli
perdere tutto il sangue residuo.
In una pentola abbastanza capace
mettete 100 g di burro con la pancetta, gli aromi e fate cuocere
lentamente , il burro non deve arrostire , ma sbollire.
Dopo circa 10 minuti aggiungete la
lonza a pezzettini e continuare la cottura dolce.
Dopo circa 15 minuti aggiungete la
cipolla a fettine , il pepe e la noce moscata.
Quando comincia ad asciugarsi
aggiungete il marsala e fate sfumare , poi unite il fegato.
Regolate di sale e cuocete per altri 15
minuti circa.
Ora lasciate riposare in frigo per 1
giorno.
Il giorno dopo ,togliete i 250g di
burro dal frigo, prendete il composto di carne freddo di frigo e
mettetelo in un mixer , macinatelo molto finemente (per non scaldare
troppo il composto usate gli impulsi o fate riposare ogni 10 sec. ),quando sarà completamente morbido,
senza più pezzetti di carne mettetelo in una ciotola più grande.
Montate un po’ il burro ammorbidito e
unitelo al composto di carne.
Regolate di sale e pepe e mettetelo nel
contenitore che userete per servirlo.
Mettetelo nuovamente in frigorifero.
Toglietelo 30 minuti prima di
consumarlo, servitelo con pane nero o crostini caldi di pane bianco.
Dal mese scorso ho deciso di
intraprendere l’avventura del MTchallenge , una specie di gara tra
blogger e subito mi sono imbattuta in una missione impossibile :
fotografare un soufflé !!
Non avete idea di come sia frustrante
cercare di fotografare una cosa , che solo il tempo di mettere a
fuoco e già non c’è più. Lo sforni ed ha una bella cupola dorata,
lo posizioni sul tavolo, prendi la macchina e ti ritrovi una sorta di
frittella.
Non so se riuscirò a fare delle belle
foto, per cui immaginatelo bello alto e dorato , ma è comunque molto buono , soffice e ho voluto accostarlo ad una salsa pungente al roquefort e al dolce delle pere al miele.
Per 4 soufflé monoporzione:
25 g farina 00
25 g burro
250 g panna
60 g sbrinz grattugiato
2 uova
sale
pepe
noce moscata
Per la salsa :
150 g panna fresca
75 g roquefort
Per le pere :
1 pera soda
2 cucchiai di miele
In una casseruola preparate la base
mescolando il burro con la farina, mettete sul fuoco dolce, finchè
saranno ben amalgamati e senza grumi, aggiungete la panna , regolate
di sale, pepe e noce moscata, portate a cottura finchè sarà una
bella crema densa, aggiungete il formaggio grattugiato e scioglietelo
bene.
Fate raffreddare e unito poi i 2
tuorli.
Montate a neve ben ferma i 2 albumi e
incorporateli alla crema.
Imburrate gli stampini per soufflè ( o
delle piccole pirofile) , cospargetele con dello sbrinz grattugiato e
riempiteli per ¾ con il composto.
Infornare a 170° per 15 minuti , poi
alzate a 240° per 10 minuti .
Nel frattempo che i soufflè cuociono
fate scaldare bene la panna, togliete dal fuoco e unitevi il
roquefort a pezzetti , così che si sciolga bene.
In una padellina fate sciogliere il
miele, tagliate la pera a fette , non troppo sottili e fatela cuocere
5 minuti nel miele. Servite a lato del soufflè .
Impiattate lasciando il soufflè nella
sua cocotte e servendo le pere e la salsa a parte .
Con questa ricetta partecipo al MTchallenge di marzo
Qualche giorno fa sono stata a Milano ad
Identità golose e ho scoperto che questo genere di posti mi fa male,
vedo preparazione stupende, belle per la vista oltre che per la gola, così mi vengono manie di grandezza e mi viene voglia di fare delle
preparazioni un po’ esagerate per me, ma mi piacciono tanto e mi pace
mettermi alla prova, vedere se ci riesco o no.
Oggi ho provato a fare una mia
interpretazione di un dolce di Christophe Felder in versione
pasticcino.
La comodità di questo dolce è che le
parti possono essere preparate in anticipo e poi montate il giorno
prima dell’utilizzo.
100 g panna fresca ( con almeno 30%
materia grassa)
1 goccia di colorante rosso
2 cucchiai di granella di nocciole
tostate.
Preparazione della mousse:
In una casseruola ( o nel microonde )
fate sciogliere il cioccolato con il burro fino a 40°.
A parte montate bene gli albumi con lo
zucchero,poi con una spatola, delicatamente,aggiungete la scorza
grattugiata del limone e i tuorli.
Per ultimi unite il cioccolato sciolto
con il burro (intiepidito) alla massa, sempre molto delicatamente.
Con l’aiuto di una sac a poche riempite
dei contenitori di silicone a mezza sfera ( i miei erano di 4,5 cm) e
mettete in freezer .
Preparazione della glassa:
Mettete ad ammollare i fogli di
gelatina in acqua fredda.
In una casseruola scaldate a fuoco
lento, mescolando , l’acqua, lo zucchero, il cacao e la panna.
Mescolate delicatamente così che il
composto non incorpori aria e non faccia bolle.
Quando la miscela è giunta a bollore,
toglierla dal fuoco, aggiungere la gelatina ben strizzata e la goccia
di colorante rosso, mescolare finchè la gelatina sarà ben sciolta,
quindi passate il tutto con un colino fine e mettete a raffreddare .
La glassa andrà usata ben fredda ma se
diventasse troppo solida la potrete scaldare leggermente nel
microonde.
Potete conservarla in un contenitore
ben chiuso per 1 settimana in frigo o più a lungo nel congelatore.
Base di frolla:
Stendete la pasta frolla a 4 mm di
spessore e tagliate dei dischi poco più grandi della misura delle
sfere di mousse ( io 5 cm ).
Mettete su una placca coperta con carta
forno e cuocete a 170° per circa 10 minuti, non dovranno scurirsi
troppo.
Montaggio dei dolcini:
Per comodità vi consiglio di lavorare
sopra una griglia, così la glassa scenderà bene sul dolce.
Prendete un disco di frolla freddo,
appoggiatevi sopra una semisfera di mousse di cioccolato
( ancora gelata ) e ricoprite il tutto
con la glassa.
Dopo qualche istante ( la glassa già
fredda a contatto con la mousse gelata si rapprenderà in pochissimo
tempo) decorate con della granella di nocciole tostate.
Tenete in frigo e togliete dal frigo 30
minuti prima di gustarle .
Con questi dolci partecipo al contest di Paola di E’ pronto!! a favore del progetto MDPed
QUESTO DOLCE E’ DEDICATO AL PROGETTO MDPed: Manovre di Disostruzione Pediatrica
Ogni anno in Italia ci sono 50 famiglie
distrutte da una tragedia senza confini: mediamente 1 bambino alla
settimana – 50 bambini all’anno – perdono la vita per soffocamento da
corpo estraneo, perché chi li assiste nei primi drammatici momenti NON è
formato a queste manovre e genera disastrose conseguenze.
Bocconi “andati di traverso”, l’agire
presi dal panico magari cercando di togliere il corpo estraneo con le
dita potrebbe peggiorare la situazione. Sapere cosa fare, invece, fa la
differenza!
Per questa ragione vi chiedo di condividere questo messaggio e di informarvi se nella vostra zona è in programma un CORSI PER ESECUTORIMDPed.
Istruttori qualificati MDPed di C.R.I. ti
insegneranno con precisione cosa fare, per eseguire in totale sicurezza
tutte le manovre di disostruzione. Durante i corsi MDPed verranno
fornite preziose nozioni anche sulla RCP pediatrica (Rianimazione Cardio
Polmonare) e, nei corsi dedicati PBLS-D, sarai abilitato all’uso del
DAE (defibrillatore semiautomatico esterno) anche per personale NON
SANITARIO quali mamme, insegnanti asili nido, maestre scuole elementari,
bagnini, allenatori sportivi etc…
Contatti per Varese e provincia: mdped@provincialecrivarese.it www.mdped‐varese.it
Contatti per le altre regioni sul sito della Croce Rossa Italiana
Non vi è mai capitato di assaggiare dei piatti che vi piacciono, ma non completamente? Di questo mi piace l ripieno, ma non il pane? Di quello la salsa, ma non la carne? Beh, questo è il risultato di uno di questi mix. Una sorta di chili ,ma con carme trita ( tipo un ragù) e spezie, pane invece di tortilla, formaggio gruyère per un tocco in più.
Non è proprio un panino , nè un tacos, ma un pan-cos.
Vorrei proporre questo panino per il contest dei formaggi svizzeri Swiss Cheese Parade e del blog Peperoni e patate
Per il simil-chili:
200 gr carne di manzo tritata
50 gr passata di pomodoro o 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro e 50 gr di acqua calda
sale, peperoncino, cardamomo, coriandolo , cumino
50 gr trito di sedano, carota e cipolla
Gruyère a scagli e volontà
Per guarnire :
Peperoni a filetti
Foglie di insalata iceberg
1 filoncino di pane al latte
Fate un soffritto con poco olio, sedano, cipolla e carota tritati.
Aggiungete la carne, fatela rosolare per bene, poi unite la salsa e lasciate cuocere a fuoco lento finchè non avrà assorbito il sugo.
Tagliate il pane, appoggiate due foglie di insalata, riempite con la carne cotta, aggiungete qualche filetto di peperone rosso e cospargete con il gruyère, per la dose dovete scegliere voi, secondo il vostro gusto.
La carne calda farà sciogliere il formaggio e una buona birra fresca sarà il giusto accompagnamento.
Per piacere non confondete il gruyère con il gruviera ! Spesso sento chiamare l’emmentaler ( il gruviera ) con il nome di gruyère , forse perchè si pensa sia il nome francese, ma sono due cose ben diverse. Dolce il primo, molto saporito il secondo.
Sapete già che mi piace molto la cucina svizzera e anche i suoi formaggi, per questo mi ha fatto molto piacere poter partecipare alla Swiss cheese parade del blog Peperoni e patate e dei Formaggi svizzeri.
Dovevamo pensare a uno street food e visto il periodo ho voluto usare la zucca e per
contrastare il suo dolce ho scelto il gruyère .
Per circa 20 crocchette: 300 gr patate lessate 300 gr zucca pulita 50 gr sbrinz gratuggiato 50 gr burro 1 uovo sale , pepe , noce moscata 150 gr gruyère
per la panatura : 1 uovo pangrattato
olio per friggere
Cuocete la zucca tagliata a pezzetti piccoli in una padella con il burro, aggiungendo un pochino di acqua se dovesse asciugare troppo. Dopo circa 10 minuti dovrebbe essere morbida, passatela al passaverdura e unite anche le patate passate, impastate bene e aggiungete lo sbrinz, l’uovo intero . Regolate di sale e pepe. Unite una spolverata di noce moscata. Per ultimo unite il gruyère tagliato a pezzettini piccoli all’impasto. Formate delle crocchette , passatele nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Friggete in abbondante olio caldo e scolatele quando saranno ben dorate. Servitele subito.
Finalmente sembra che l’estate sia arrivata in questo fine settimana e noi ne abbiamo approfittato per fare la prima grigliata ! ( veramente anche la seconda ).
A noi piacciono molto i pomodori , allora ho voluto provare questa ricetta di biscottini sablè aggiungendo del concentrato di pomodoro e servendoli con formaggio . Ottimi per l’aperitivo.
Per 20 biscottini
110 gr farina
80 gr burro
50 gr parmigiano grattugiato
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
sale
Mescolare velocemente tutti gli ingredienti, se usate un mixer basteranno pochi secondi.
Formate un cilindro , avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a raffreddare in frigo per almeno 30 minuti.( ma potete prepararlo anche il giorno prima).
Tagliate il cilindro a fette di 1 cm di altezza, mettere su una placca e cuocere a 180° per 10/15 minuti, dovranno essere leggermente dorati ai bordi.
Potete servirli con formaggi o come ho fatto io con del caprino e una salsa di pomodoro condita con basilico fresco, erba cipollina, sale,pepe e un pizzico di peperoncino.
Oggi le previsioni davano ancora pioggia e freddo, in una primavera che sembra più un inverno niente di strano. Ma poi ti svegli e c’è il sole !!! Una bella giornata, ventosa, con il cielo terso come non ne vedevo da tanto tempo e allora pensi ad un bell’aperitivo all’aperto.
Questa ricetta è molto veloce da preparare e un po’ particolare ma da provare , sono dei triangoli di pasta phillo con un ripieno di feta e menta.
Per circa una ventina di triangoli
250 gr di feta ( circa una confezione di quelle del super )
2 cucchiai di menta fresca tritata
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di aneto tritato ( opzionale )
noce moscata
pepe
5 fogli di pasta phillo ( se grandi)
olio per spennellare
In una ciotola sbriciolate il formaggio feta con una forchetta, aggiungete tutte le erbe e le spezie, regolate di pepe.
Stendete la pasta e tagliatela a strisce per il lungo , io di solito da un foglio faccio 4 strisce di circa 5 cm , spennellatele di olio d’oliva e mettete un cucchiaino di ripieno all’inizio, poi piegate a triangolo e continuate a piegare sempre tenendo la forma del triangolo.
Lasciate il lato aperto sotto , mettete s una teglia con carta forno e spennellateli ancora.
Cuocete in forno caldo a 190° per 15 minuti, finchè saranno belli dorati.
Servire tiepidi o freddi ( io preferisco tiepidi).
Un consiglio se li preparate in anticipo , non cuoceteli, la pasta perde la croccantezza, teneteli pronti in frigo e cuoceteli solo poco prima di mangiarli, la pasta sarà molto friabile .
L’occhio spesso ci inganna, siamo abituati che a una forma corrisponda un sapore, in questo caso , immagino vi sareste aspettati degli involtini primavera , salati….invece sono degli involtini di mele, una sorta di strudel veloce.
Avevo preparato una torta di mele e con quelle rimaste ho pensato di fare un dolcino veloce accompagnato con una panna semi montata aromatizzata al Porto.
Per 6 involtini
6 fogli pasta phillo
1 mela
1 cucchiaio di pinoli
3 cucchiai di uvetta
2 cucchiai zucchero di canna
cannella a piacere
burro sciolto per spennellare la pasta
Per la salsa al Porto
150 gr panna fresca
2 cucchiai di zucchero velo
2 cucchiai di Porto
Mettete a bagno in acqua tiepida l’uvetta, dopo averla ben sciacquata.
Tagliate le mela a pezzettini veramente piccoli.
Fate tostare per qualche minuto i pinoli così che facciano uscire l’aroma.
Sgocciolate l’uvetta, mettetela in una ciotola con tutti gli altri ingredienti.
Stendete i fogli di pasta phillo, spennellateli bene di burro fuso, appoggiate su ognuno 2 cucchiai di ripieno poi piegate i lati e arrotolate come per gli involtini primavera.
Metteteli su una teglia da forno, spennellateli ancora con il burro e passateli in forno a 180° per 15/20 minuti, finché saranno ben dorati.
Nel frattempo montate la panna con lo zucchero, ma non troppo , deve rimanere morbida, aggiungete poi il Porto , mescolate delicatamente.
Servite gli involtini con un cucchiaio abbondante di salsa.