Dell’aceto di lamponi ne ho sentito parlare per condire insalate, per marinare la carne, ma in commercio non lo trovavo e allora ho deciso di farmelo.
E’ una preparazione facile e fra poco quando comincerà la stagione dei lamponi vi consiglio di prepararne un po’ e conservarlo per l’inverno.
800 ml di aceto di mele
125/150 g di lamponi freschi , no surgelati .
Fate scaldare l’aceto in un pentolino, nel frattempo lavate i lamponi e fateli asciugare su della carta assorbente, poi metteteli in un vaso di vetro .
Quando l’aceto sarà caldo versatelo sui lamponi , chiudete il vaso e fateli riposare per 3 settimane.
Ogni giorno scuotete il vaso .
Dopo tre settimane filtrate l’aceto per togliere i lamponi e mettetelo in bottigliette . Volendo potete aggiungere dei lamponi freschi , ma anche così andrà benissimo.
Usatelo per insaporire le vostre insalate estive.
Si conserva bene per 1 anno.
Sul web ci sono delle ricette che spopolano e ci sono periodi in cui si vedono sempre e solo le stesse ricette , una diffusione che al giorno d’oggi si direbbe virale. C’è stata la torta magica ( che io ovviamente ho fatto , anche se in versione cioccolatosa) , poi c’è stata la torta Nua , nessuno sa
esattamente di chi sia la ricetta per cui , per non far torto a nessuno, vi dico solo che io ho preso la base da Cristina e ho modificato le creme. E’ una torta semplice e veloce adatta sia alla colazione che a un fine pasto sostanzioso.
Per la base:
300 g di farina 00
200 g zucchero
100 g latte
4 uova
150 g olio di semi
Scorza di limone
1 bustina di lievito per dolci
70 g gocce di cioccolato
Per la crema : ( credo che ne avanzerà
un po’ ma potrete farci delle tartellette come queste )
250 ml latte
1 tuorlo
75 g zucchero
50 g farina
1 bustina di vanillina
Nutella a piacere.
Preparate la crema seguendo le indicazioni che trovate qui e mettete da parte.
Accendete il forno a 200° con la
funzione ventilato.
Questo è il procedimento con il bimby, ma lo potete fare anche usando un mixer da cucina.
Polverizzare lo zucchero con la scorza di limone e aggiungere i liquidi : olio, latte, uova, lavorare 15 sec a vel 4.
Aggiungere la farina: 40/50 sec a vel 4 .
A 10 sec dalla fine aggiungere il lievito dal foro del coperchio con lame in movimento a questo punto alzate la velocità a vel 5 per qualche secondo. Per ultimo ho unito le gocce di cioccolato a velocità 1 solo qualche secondo per unirle al composto ( chi ha il TM31 o TM5 userà l’antiorario ).
Preparare una teglia , imburrata ed infarinata o foderata con carta forno versarvi l’impasto , poi aggiungete la crema a cucchiaiate mettendone un po’ qua e un po’ là sopra cuocendo verrà incorporata dalla torta), poi io ho aggiunto dei ciuffetti piccoli di nutella sempre sparsa in giro , non dovete spalmarla , ma farla cadere a cucchiaiate.
Volendo potete fare metà crema gialla e metà al cioccolato o fare crema e marmellata invece della nutella, insomma a vostro piacimento.
Abbassate la temperatura a 180° e cuocete per 50 minuti circa .Se provate con lo stecchino la cottura , attenzione a non infilarlo vicino alla crema .
Di questo sciroppo ne ho sempre sentito
parlare tanto,sia per le sue qualità medicinali che per il buon
sapore, ma non lo avevo mai assaggiato.
Poi l’altro giorno guardano fuori dalla
finestra mi sono accorta di questa gran pianta di sambuco in fiore e
allora non ho resistito , ho chiesto consiglio su come farlo e Silvia
del blog Craft marmalade mi ha passato la sua ricetta e mi si aperto
un mondo nuovo. Buono, aromatico, con una leggera punta di agrume,
servito con ghiaccio e menta è anche molto dissetante.
Per cui se andate a fare una
passeggiata in campagna in questi fine settimana, approfittatene e
portate a casa un po’ di questi fiori e con pochi soldi avrete una
delizia per i giorni più caldi, se invece arrivate tardi e trovate le bacche vi consiglio questa marmellata di bacche di sambuco che ho fatto lo scorso anno e trovo buonissima con i formaggi.
Per circa 1,75 litri di sciroppo :
10-12 fiori di sambuco
1 l d’acqua
zucchero semolato q.b.(
circa 1 kg )
3 limoni medi meglio se bio
Procuratevi un grosso
contenitore da circa 2 litri di capacità , lavate bene i fiori e
togliete i gambi più grossi, scolateli e metteteli nel contenitore ,
aggiungete i limoni tagliati a fette e 1l di acqua fredda.
( io ho
messo delle fette di limone anche sopra ai fiori , così il peso ha
tenuto tutti i fiori ben a mollo nell’acqua ) , chiudete e fate
riposare a temperatura ambiente per 24-36 ore.
Trascorso questo tempo
filtrate il composto con una garza o un colino a maglie fini e pesate
il liquido ottenuto.
In un pentolino mettete il
liquido, pari peso di zucchero, portate a bollore e fate cuocere per
10/ 15 minuti mescolando ogni tanto.
Intanto preparate le
bottiglie ben pulite e imbottigliate lo sciroppo ancora caldo.
Fate raffreddare e
conservate in frigorifero.
Servite diluendo a piacere
con acqua fresca ( partite da 1 parte di sciroppo con 5 parti di acqua , poi vi regolerete secondo il vostro gusto ) ,aggiungete qualche cubetto di ghiaccio e qualche
foglia di menta o melissa ( come suggerisce Silvia).
Voglio provare a sciacchiare alcune foglie di menta con lo sciroppo ( tipo mojito) , poi aggiungere acqua e ghiaccio tritato , vi farò sapere come è .
Si avvicina l’estate e per molti si
avvicina la tanto temuta prova costume , si cominciano a mangiare
insalate , si abbandonano i dolci …..si abbandonano i dolci ??? No
!! Avete mai notato che se vi dicono che non potete mangiare una cosa
, immediatamente ne avete voglia? Allora basta farli piccoli, tanto
per toglierci la voglia di un dolcetto ma senza esagerare con le
calorie.
Queste sono delle semplici tartellete
con le fragole, ma potete farle con qualsiasi frutto voi preferiate.
Preparate la pasta frolla e fatela
riposare per 30 minuti in frigo .
Per la crema fate scaldare il latte in
un pentolino ( vi servirà poi per la crema , per cui sceglietene uno
non troppo piccolo) , in tanto in una ciotola mescolate bene con una
frusta il tuorlo con lo zucchero, aggiungete la farina,la vanillina e mescolate
bene.
Ora aggiungete il latte caldo al
composto sempre mescolando , poi rimettete tutto nel pentolino e
sempre mescolando cuocete a fuoco molto dolce per 4/5 minuti, finchè
sarà ben densa .
Mettetela in un piatto ( aiuterà a
raffreddarla più velocemente) , copritela con della pellicola e dopo
che si sarà intiepidita potrete metterla in frigo.
Stendete la pasta a 4mm circa di
spessore , foderate gli stampini che avrete scelto e bucherellate
molto bene il fondo.
Cuocete a 170° per 15/18 minuti ,
finchè saranno colorite ma non troppo scure.
Quando saranno fredde riempitele con la
crema pasticcera e appoggiate sopra una fragola .
Per la finitura potete passare le
fragole con della gelatina per dolci se le volete belle lucide oppure
semplicemente spolverizzatele con dello zucchero velo.
Conservatele in frigorifero fino al
momento di servirle.
E’ da un po’ di tempo che volevo fare questa torta , mi piace tantissimo. Abbastanza veloce da fare , pochi ingredienti, sapori incredibili.
La base di biscotti è dolce , poi un bello strato di crema al lime , aspra al punto giusto e ,se siete golosi come me , si finisce con uno strato di meringa che si scioglie in bocca.
E’ l’ideale per un pranzo in giardino , i suoi colori e la sua freschezza sono perfetti.
Certo per essere perfetta ci vorrebbero i lime delle isole Keys , non potendo averli andranno benissimo anche i nostri lime .
Non vi ho tentato neppure un po’ ??
Per una torta da 22 cm
( io per comodità preferisco le teglie con il fondo rimovibile)
Per la base:
150 g biscotti secchi integrali
60 g burro sciolto
Per la crema al lime :
100 ml succo di lime bio ( circa 4/5 lime)
1 lattina di latte condensato da 400 g
1 cucchiaio di scorza di lime grattugiata
4 tuorli medi
Per la meringa :
100 g albumi
150g zucchero
60 g acqua
Frullate i biscotti in un mixer ( o metteteli in un sacchetto e schiacciateli con un mattarello), unite il burro sciolto e fatelo assorbire bene.
Stendete il composto in una tortiera e schiacciate bene con il dorso di un cucchiaio verso le pareti della tortiera così da avere uno strato uniforme e ben compatto.
Fate cuocere a 180° per 10 / 12 minuti , finchè sarà dorato , ma non troppo scuro.
Togliete dal forno e fate raffreddare mentre preparate la crema.
Abbassate il forno a 160°.
In una ciotola mescolate con un mixer elettrico il latte condensato con i tuorli, poi il succo di lime e la scorza. Quando tutto sarà ben amalgamato rovesciatelo nella base cotta .
Rimettete in forno a 160° per 15 minuti circa, finchè il centro della torta sarà consistente al tatto ( non deve essere molle ).
Nel frattempo preparate la meringa italiana. Fate uno sciroppo con lo zucchero e l’acqua e portandolo a 121° , montate gli albumi e quando lo sciroppo è pronto versatelo a filo sugli albumi sempre montandoli e continuate finchè saranno intiepiditi.
Quando la torta sarà cotta con l’aiuto di un cucchiaio mettete la meringa sopra e dategli una forma irregolare .
Se volete dare un po’ di colore alla meringa passatela sotto il grill per qualche istante o coloratela con un cannello per dolci.
Decorate con un pochino di scorza grattugiata di lime .
Quando mi avanzano degli
albumi la cosa che faccio sempre è la meringa .
Meringhe mignon per
accompagnare il caffè , gusci più grandi per la panna montata,
bastoncini da ricoprire con il cioccolato fondente o dischi per una
torta improvvisata.
Le meringhe si conservano
bene e a lungo in un contenitore di latta ( una vecchia scatola di
biscotti va benissimo), per cui le faccio e quando ne ho bisogno sono
pronte .
Oggi è l’onomastico di mio
marito e ho pensato ad un dolce semplice ma goloso per il nostro
pranzo.
Meringa , panna montata e
amarene sciroppate. Tutto qui . Se non vi piacciono le amarene potete
usare del cioccolato e fragole , o frutto della passione o qualsiasi
cosa vi suggerisca la vostra gola.
3 dischi di meringa da 20 cm
di diametro
400 g panna fresca montata
amarene sciroppate e il loro
sciroppo.
Per i dischi di meringa:
150 gr di albumi ( è circa il peso di 4 albumi)
150 gr zucchero semolato
150 gr di zucchero a velo
Mescolate i due zuccheri e divideteli a metà,
Se avete una planetaria o un frullino elettrico il lavoro sarà minimo ,
cominciate a montare gli albumi, aggiungete la prima metà degli zuccheri
continuate finchè saranno montati a neve ben ferma , a questo punto ,
con una spatola , incorporare la seconda metà dello zucchero con un
movimento delicato dall’alto in basso.
Quando sarà tutto ben incorporato mettere il composto in un sac a poche
con bocchetta liscia, disegnate su della carta forno 3 cerchi di 20 cm di diametro, girate la carta ( per non mettere la meringa a contatto con l’inchiostro) posizionatela sulla teglia e riempite di dischi con la meringa, partendo dall’estreno e andando verso il centro.
Fatelo per i 3 dischi, poi mettete in forno a 110° per circa 1 ora . Le meringhe devono
asciugare, non cuocere, per cui l’ideale sarebbe mettere una pallina di
stagnola nella porta del forno, così che non chiuda completamente e
l’umidità esca, velocizando l’asciugatura.
Dopo un’ora controllate , devono essere asciutte e friabili, altrimenti proseguite per qualche minuto.
Fate raffreddare bene.
Sistemate il primo disco sul
piatto da portata , mettete 1/3 della panna e qualche amarena con un
po’ dello sciroppo ben distribuite sulla superficie. Sistemate il
secondo strato e mettete il 2° terzo di panna e amarene, poi il
terzo strato e finite mettendo la panna rimasta ben distribuita ,
mettete delle amarene al centro e fate colare sui bordi lo sciroppo.
Preparate il dolce prima di
pranzo, così la meringa potrà amalgamarsi con la panna, ma non
bagnarsi troppo.
Se volete un dolce in cui
fare fette perfette , questo non fa per voi , difficilmente
riuscirete a fare delle fette precise, ma la meringa va servita così
, un po’ a pezzi.
Sarà che quando ero piccola si
facevano meno storie per mangiare ( i miei figli ne fanno tante ) ,
sarà che mia mamma voleva farci mangiare di tutto ( anche se non
sempre ci riusciva) ma il martedì spesso ci toccava il fegato . Il
martedì perchè era fresco, dato che il macellaio macellava il
lunedì e per pranzo fegato al burro e purè di patate.
Da allora ho imparato ad apprezzarlo,
che posso dire, mi piace !
Mi piace in quasi tutte le sue forme e
il patè è una delle mie preferite, forse perchè lo associo alle
feste .
Questa è una versione un po’
alleggerita del mio patè di Natale per la sfida del quinto quarto
dell’MTc di questo mese.
300 g fegato di vitello
100 g di lonza di maiale
100 + 200 g burro
130 g pancetta
1 cipolla piccola ( 80 g circa )
timo, maggiorana
2 foglie di alloro
sale , pepe , noce moscata
3 cucchiai di marsala
Per prima cosa pulite il fegato dalle
pellicine e mettetelo sotto un filo d’acqua corrente per fargli
perdere tutto il sangue residuo.
In una pentola abbastanza capace
mettete 100 g di burro con la pancetta, gli aromi e fate cuocere
lentamente , il burro non deve arrostire , ma sbollire.
Dopo circa 10 minuti aggiungete la
lonza a pezzettini e continuare la cottura dolce.
Dopo circa 15 minuti aggiungete la
cipolla a fettine , il pepe e la noce moscata.
Quando comincia ad asciugarsi
aggiungete il marsala e fate sfumare , poi unite il fegato.
Regolate di sale e cuocete per altri 15
minuti circa.
Ora lasciate riposare in frigo per 1
giorno.
Il giorno dopo ,togliete i 250g di
burro dal frigo, prendete il composto di carne freddo di frigo e
mettetelo in un mixer , macinatelo molto finemente (per non scaldare
troppo il composto usate gli impulsi o fate riposare ogni 10 sec. ),quando sarà completamente morbido,
senza più pezzetti di carne mettetelo in una ciotola più grande.
Montate un po’ il burro ammorbidito e
unitelo al composto di carne.
Regolate di sale e pepe e mettetelo nel
contenitore che userete per servirlo.
Mettetelo nuovamente in frigorifero.
Toglietelo 30 minuti prima di
consumarlo, servitelo con pane nero o crostini caldi di pane bianco.
Uno dei miei ricordi d’infanzia sono i
panini lattemiele. Quando ero piccola le brioches o i croissants
erano delle bontà che si comperavano solo in alcune occasioni
speciali , quando si andava dal panettiere si potevano però
comperare le cremonesi o i panini lattemiele . Poco di più di un
panino, ma con quella nota dolce che ci piaceva tanto . A me piaceva
mangiarli per merenda con qualche pezzetto di cioccolato al latte ( crescendo
sono passata al fondente).
Trovo che al giorno d’oggi si è persa l’abitudine alla merenda sana, bisognerebbe
ritornare alle merende classiche , pane e cioccolato, pane e marmellata.
Non ci vuole tanto per fare un panino gustoso basta una buona farina e questa del Molini Grassi , in
particolare , è un concentrato di bontà, un misto di farina di
grano tenero, farine integrali di segale, orzo, riso, e avena che
danno a questi panini un gusto in più,senza nulla togliere alla loro sofficità e delicatezza.
Per 11 panini :
500 g Multicereali Qb molino Grassi
15 g lievito di birra
270/ 300 g latte tiepido
100 g miele
4 cucchiai olio di semi
7 g sale
2 cucchiai di zucchero ( facoltativo )
1 uovo sbattuto per spennellare
granella di zucchero ( facoltativa )
Fate un lievitino con 100g latte , il
lievito e tanta farina quanta ne servirà per un composto morbido .
Fate riposare per 1 ora, poi mettete in
una ciotola grande ( io l’ho messo nella planetaria) e aggiungere
tutti gli altri ingredienti impastando bene. Sono dei panini non
molto dolci, per cui se volete una dolcezza più marcata aggiungete 2
cucchiai di zucchero.
Otterrete un composto liscio e
piuttosto consistente.
Fate lievitare 1 ora.
Dividete ora il composto in pezzetti da
80 g circa , fatene delle palline , poi dategli una forma leggermente
ovale.
Mettete a riposare sulla teglia del
forno coperta con carta forno per almeno un’altra ora.
Accendete il forno a 190° , prima di
infornare spennellate con un uovo sbattuto e volendo mettete della
granella di zucchero.
Cuocete per 15 minuti circa, dovranno
essere abbastanza scuri , ma non bruciati.
Fate raffreddare su una griglia.
Serviteli lisci o accompagnateli con
marmellata o altro miele.
Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Grassi
Ho già detto che non ho origini
campane e questo mi permette di fare delle varianti su delle ricette
classiche senza che nessuno si arrabbi. La mia versione della pastiera classica l’ho già pubblicata , oggi voglio provare una versione leggermente modificata di una ricetta fatta ad un corso. Alla fine del pranzo di
Pasqua dopo la colomba e le uova, mi piace mangiare qualcosa di fresco e con questa ricetta posso mettere insieme la tradizione e la novità. L’unico dubbio è sul nome è un semifreddo con la pastiera o alla pastiera ?
Per 12 porzioni
Semifreddo ai fiori d’arancio :
500 g panna fresca
250 g zucchero
70 g acqua
125 g albume
Chenelle al grano :
580 g grano in vaso per pastiera
200 g latte
2 cucchiai di zucchero
200 g ricotta di pecora
50 g arancio candito tagliato a pezzetti molto piccoli
Crema tipo inglese :
5 tuorli
80 g zucchero
250 g panna fresca
Crumble :
110 g zucchero di canna
110 g farina debole per pasta frolla (
ma va bene anche la 00)
90 g farina di mandorle
90 g burro
1 mandorla amara o 1 goccia di
essenza di mandorla amara
Partiamo preparando il semifreddo:
fare uno sciroppo con lo zucchero e
l’acqua e portarlo a 120° , intanto montate a neve gli albumi.
Montate a parte anche la panna , ma non
troppo soda .
Quando lo sciroppo ha raggiunto la
giusta temperatura rovescialeto delicatamente sui bianchi mentre li
state ancora montando e continuare a sbattere finché il composto
sarà quasi freddo. Questo procedimento serve a montare di più gli
albumi, ma soprattutto a pastorizzare gli albumi, così non ci
saranno problemi.
Quando gli albumi si saranno
raffreddati aggiungere 1 o 2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio ( a
secondo del vostro gusto, ma non di più ) , poi unite in 3 volte la
panna montata mescolando con una spatola. Mettere il composto in una
sac a poche e riempite degli stampi in silicone monoporzione o uno
stampo grande da cui poi taglierete delle fette individuali.
Mettete nel freezer a rassodare per
almeno una notte.
Crumble:
In una ciotola mettete le farine, lo
zucchero e il burro freddo a pezzetti, con le mani impastate
velocemente il burro con le farine fino a formare delle grosse
briciole.
Mettetele su una teglia con carta forno e
cuocete per 10 minuti a 180° finché saranno di un bel colore
nocciola.
Fate raffreddare a temperatura
ambiente.
Il crumble lo potete preparare in
anticipo e congelare prima di cuocerlo o cuocerlo e conservarlo in
una scatola di latta per qualche giorno.
Chenelle di grano:
Scolate il grano , metterlo in una
casseruola con il latte e lo zucchero, farlo cuocere per una decina
di minuti, poi scolarlo nuovamente e fatelo raffreddare.
Quando è freddo unitelo alla ricotta , mescolate insieme anche i canditi e
mettete in frigorifero .
Per fare le chenelle, prendete una
cucchiaiata di impasto , poi con l’aiuto di un’altro cucchiaio fate
delle palline ovali , ma potete anche usare un porzionatore piccolo
per gelato.
Crema inglese:
in una ciotola sbattete leggermente lo
zucchero con i tuorli , unite la panna, mettete in un pentolino e
cuocete a fuoco debole fino a 85° ( se preferite potete cuocerlo a
bagno maria ) sempre mescolando. Se non avete un termometro
controllate il dorso del cucchiaio o della spatola che usate per
mescolare il composto, quando si velerà , la crema sarà pronta.
Fate raffreddare velocemente mettendolo
in una bacinella con acqua e ghiaccio per evitare che , continuando a
cuocere vi troviate delle uova strapazzate e tenete da parte.
Ora non vi resta che montare il dolce,
in un piattino o in una ciotola mettete un cucchiaio di crema
inglese, sopra posizionate il semifreddo , a lato una chenelle di
grano e per ultimo spolverate con un po’ di crumble.
Decorate con una strisciolina di
arancio candito.
Servite subito .
Potete preparare tutte le parti in anticipo e poi assemblare prima di servire.
Già sapete che mi piace fare pane e
focacce , trovo che impastare sia un ottimo modo di scaricare le
tensioni della vita di tutti i giorni, poi il profumo del pane appena
sfornato non ha eguali.
Oggi voglio ringraziare il Molino
Grassi che mi ha dato la possibilità di provare due farine speciali
, per questo pane semplice ho usato una farina Einkorn Qb, fatta con
farina integrale di farro e farina di grano tenero biologico.
Il sapore di questo pane è stupendo ed
è ottimo con la marmellata per la merenda, ma per me il massimo è
con del burro e una bella fetta di speck o un buon prosciutto
toscano.
Pre-impasto
150 g farina Einkorn Qb
75 g acqua
2 g lievito di birra fresco
Impasto
350 g farina Einkorn Qb
280 g acqua
10 g lievito di birra fresco
10 g sale
Preparare il pre-impasto mischiando gli
ingredienti velocemente, poi metteteli in una ciotola coperta con
pellicola e mettete a riposare in frigo per 8/10 ore.
Dopo il riposo in frigorifero, portate
il pre-impasto a temperatura ambiente per un paio di ore.
(Io,ad esempio, lo preparo la sera dopo cena , lo metto in frigo prima di andare a letto e lo tolgo al mattino quando mi sveglio, poi il tempo di mandare a scuola i ragazzi e l’impasto è pronto per essere usato.)
Quando il pre-impasto è pronto
cominciate ad impastare gli altri ingredienti mettendo il una
ciotola la farina, il pre-impasto, il lievito, l’acqua ( non
mettetela tutta subito, tenetene circa 50 g da parte) , impastate un
attimo, poi unite anche il sale , ora controllate se aggiungere anche
il resto dell’acqua. Impastate bene su un piano fino a che la pasta
sarà elastica ma liscia. Mettetela in una ciotola unta e copritela
con della pellicola e fatela raddoppiare di volume ci vorrà circa 1
ora .
Ora rovesciatela ancora sul tavolo e
impastatela un pochino, dandogli la forma desiderata ( lunga o tonda
) . Io ho preferito una sola pagnotta lunga, ma potete anche farne di
più piccole.
Mettete la vostra pagnotta sulla teglia
del forno ricoperta di carta forno e fate lievitare per l’ultima
volta per circa 20 minuti, il tempo che il forno arrivi alla giusta
temperatura di 230° .
Prima di infornare spolverate
abbondantemente di farina e fate qualche taglio sopra con una
lametta o un coltello ben affilato .
Cuocere per 40-45 minuti ( se la
pagnotta è grande ) o 25-30 minuti se avete diviso in 2 parti la
pasta .
Ricordatevi che per capire se il pane è
ben cotto , picchiettandolo sul fondo deve fare un rumore di vuoto.
Fatelo raffreddare su una griglia.
Con questa ricetta partecipo al contest
di Molino Grassi