So che nella tradizione britannica gli
hot cross buns si fanno per Pasqua, ma a casa mia il mattino di
Pasqua è riservato ai preparativi per il pranzo e la colazione
diventa l’ultimo dei miei pensieri, mentre a Pasquetta siamo tutti
più rilassati e un brunch è l’ideale.
Sono dei panini semi dolci, morbidi,
ottimi così o farciti con burro e marmellata.
Per 12 panini (da 70 g cad )
90 g burro fuso e freddo
125 g latte tiepido
8 g lievito secco o 24 g lievito di
birra fresco
50 g zucchero
5 g sale ( circa ½ cucchiaio )
buccia grattugiata di limone
buccia grattugiata di arancia
2 uova
430 g farina 00
50 g ribes disidratati ( io ho usato dei cranberry disidratati)
2 cucchiai di marmellata o gelatina di
albicocche
Per la croce:
70 g farina
1 cucchiaio di olio
60 g acqua
sale
Se usate un mixer tutto sarà veloce e
facile. ( io ho usato il bimby ).
Mettete nel mixer il latte, aggiungete
lo zucchero, il lievito, il burro, le scorze , le uova , poi la
farina e per ultimo il sale, impastate per 2-3 minuti finchè non
sarà morbido e ben impastato.
Aggiungete i ribes e amalgamateli
all’impasto.
Se usate il bimby: Scaldate il latte 1 minuto a 90°, poi unite tutti gli ingredienti con le lame in movimento a vel.4 , impastate a vel spiga per 3 minuti . Per ultimo unite i ribes ( o quello che usate) e fare impastare per 30 secondi a vel 2.
Rovesciate su un piano infarinato e
impastate brevemente , per amalgamare bene tutto.
Mettete in una ciotola a lievitare per
1 / 1 ½ ora.
Quando sarà raddoppiato rovesciatelo
su un piano, dategli la forma di un tronchetto , tagliatelo in 12
pezzi uguali ( io li peso ) , poi formate delle palline , mettetele
sulla teglia del forno o in uno stampo ben distanziati , coprite con
della pellicola e fate lievitare ancora per circa 1 ora o finchè
saranno raddoppiati.
Accendete il forno a 190° .
Prima di infornare preparate il
composto per la croce mescolando la farina con olio, acqua e sale,
dovete ottenere un composto denso , ma non troppo. ( un’amica ha
detto consistenza vinavil , per darvi un’idea).
Aiutandovi con un cornetto di carta o
una sac a poche fate le righe sui buns e infornateli per 18/20
minuti.
Fateli raffreddare su una gratella e
quando saranno appena tiepidi spennellateli con la marmellate che
avrete intiepidito e passato al colino per togliere i pezzetti ( se
usate della gelatina questo passaggio non serve) per lucidarli.
Non ho origini partenopee , non ho
amici con la ricetta segreta tramandata da generazioni, non ho vicini
che mi omaggino della pastiera per Pasqua e allora non mi resta che
farmela, ma come piace a me , senza crema , con l’acqua di rose e
pochissimi canditi. Anni fa trovai questa ricetta su un giornale, ho
aggiunto qualcosa, ho tolto qualcosa, ho modificato qualcosa e adesso
mi piace. So che per tanti sarà un’eresia, ma non la chiamo
napoletana, la chiamo la “mia” pastiera .
Per una teglia di 24 /26 cm ( io
preferisco quelle con bordo apribile)
Per la pasta frolla :
400 g farina 00
200 g burro
200 g zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
1 pizzico di sale
scorza di limone grattugiata
per il ripieno :
1 confezione di grano cotto in vetro (
circa 580 g )grattugiata
100 g latte
25 g burro
scorza di limone
1 cucchiaio di zucchero
250 g ricotta ( per me vaccina )
170 g zucchero
3 tuorli
3 albumi montati a neve
3 cucchiaini di acqua di rose
30 g scorza di arancio candita
Zucchero a velo per decorare
Per la frolla , mettete in un mixer la
farina, il burro, lo zucchero, il sale, la scorza e fate impastare qualche
istante, aggiungete le uova e fate andare ancore per poco, così da
impastare bene tutto, se l’impasto fosse troppo asciutto , aggiungete
1 o 2 cucchiai di acqua fredda.
Rovesciate il composto su un piano e
impastate velocemente a mano per amalgamarlo bene, poi avvolgetelo in
un foglio di pellicola e fate riposare in frigo finchè il ripieno
sarà pronto.
Scolate il grano in un colino e
sciacquatelo sotto l’acqua fredda, mettetelo poi in un pentolino con
il latte, lo zucchero, il burro e la scorza di limone , cuocete a
fuoco dolce , mescolando ogni tanto , finchè sarà un bel composto
denso ( tra i 10 e i 15 minuti). Togliere dal fuoco e far
raffreddare.
In una ciotola mescolate bene la
ricotta con lo zucchero , poi unite i tuorli , sempre mescolando bene
, l’acqua di rose ( ma se non vi piace potete usare il millefiori o i
fiori d’arancio), poi i canditi a pezzetti e per ultimo unite gli
albumi a neve.
Stendete la frolla a uno spessore di
circa 5mm , foderate bene uno stampo imburrato e infarinato con la
pasta frolla fino al bordo della teglia togliendo la pasta in
eccesso.
Unite il composto di grano a quello di
ricotta e poi versatelo nella tortiera .
Con la pasta avanzata fate delle
strisce che metterete a coprire la torta.
Infornate a 180° per 50-60 minuti
circa , dovrà essere ben colorita e il ripieno sodo al tatto.
Fate raffreddare nella teglia per 1
giorno , poi sformatela e spolverizzatela con zucchero a velo.
Se avete tempo, la pastiera migliora se
preparata 1 o 2 giorni prima del consumo.
Mi ero riproposta di non fare la colomba quest’anno, la mia pasta madre ha deciso di abbandonarmi ( sarà stata colpa della mia scarsa attenzione nei suoi confronti ? ) e non avevo ne voglia ne tempo di mettermi a rifarne una nuova. Poi, come spesso capita, mi sono imbattuta nel blog di Morena Roana, Menta e cioccolato e qui ho visto una bellissima colomba con il lievito di birra ! Il mio desiderio si era avverato, una colomba sofficie con il mio amato lievito di birra.
So che la conservazione non è la stessa, che il sapore non sarà uguale, ma questa colomba non ha proprio niente da invidiare alla sua omonima con la pasta madre. E’ soffice come una nuvola e se il dubbio è che non si conservi più di un paio di giorni fresca, non c’è problema, non durerà così tanto, la finirete sicuramente prima.
Per una colomba da 750 g :
1 stampo di carta da colomba da 750 g se la fate senza canditi
1 stampo di carta da colomba da 1 kg se la fate con i canditi.
Lievitino:
60 g farina forte ( io ho usato una W
400)
30 g acqua
6 g lievito di birra fresco o 2 g di
lievito disidratato
Primo impasto :
lievitino
260 g farina forte
100 g burro morbido
70 g zucchero
2 tuorli
115 g acqua ( 100 g da mescolare con lo
zucchero e 15 da aggiungere eventualmente dopo )
Secondo impasto :
primo impasto
60 g farina forte
10 g miele
3 g sale
20 g zucchero
2 tuorli
20 g burro fuso freddo
scorza grattugiata di arancio e limone
vaniglia
Facoltativi :
200 g canditi di arancia
Glassa: ( qui ho usato una diversa da
quella di Morena, ma solo perchè questa la uso per altri dolci e mi
piace molto )
100 g farina di mandorle
200 g zucchero
25 g amido di riso ( o fecola)
qualche goccia di estratto di mandorle
amare
100 g circa di albume
Finitura :
zucchero velo
zucchero granella
mandorle non pelate
Questa colomba ha una lunga
lievitazione dovuta al poco lievito usato, per cui va iniziata alla
sera e finita il giorno dopo ma non spaventatevi , non è per niente
complicata .
Si parte con un lievitino fatto
impastando la farina con acqua e lievito e fatto riposare circa 1ora
e ½.
Dopo questo tempo , il lievitino si
sarà gonfiato, mettetelo nella ciotola della planetaria con la
foglia e cominciate a impastarlo con 1 tuorlo, un po’ di zucchero
sciolto nell’acqua e un po’ di farina ( io ho fatto così perchè la
mia planetaria fa fatica a impastare piccole quantità e solo i
tuorli come suggerisce Morena non riusciva), fate incordare bene (
incordare vuol dire che l’impasto si deve attaccare alla foglia e
lasciare le pareti della ciotola ben pulite, questo succede perchè
il glutine comincia a formarsi e renderà il composto molto elastico
) , poi continuate aggiungendo l’altro tuorlo, il resto dello
zucchero con l’acqua e ancora farina , fate attenzione a non perdere
l’incordatura . Lasciate andare la planetaria senza avere fretta , ci
vorranno almeno 10 minuti.
Per ultimo aggiungete il burro morbido
, ma non troppo ( deve essere abbastanza morbido da poterlo
schiacciare , ma non ridotto in crema ) a pezzetti, facendolo
incorporare bene.
Fate impastare ancora finchè le pareti
saranno belle pulite.
Formate una palla con l’impasto e
mettetelo a riposare in frigo per 3-4 ore , poi prima di andare a
dormire , toglietelo dal frigo e lasciatelo a temperatura ambiente
fino al mattino.
Verso le 9 del mattino, riprendete
l’impasto , mettetelo nella planetaria e aggiungete la farina, il
miele,il sale, lo zucchero, gli aromi e portare ad incordatura.
Per ultimi aggiungere , uno per volta i
tuorli, aspettando che il primo sia stato ben assorbito prima di
unire il secondo.
Ora unite il burro fuso molto
lentamente sempre tenendo d’occhio l’incordatura.
Se volete ora potete aggiungere i
canditi . In questo caso tenete conto di aumentare la misura dello
stampo ( servirà uno stampo da 1 kg ).
Coprite e fate lievitare per circa 1
ora.
Tagliate in due la pasta e impastate un
pochino la pasta, arrotolatela se se stessa facendo un filone che andrà a formare le ali , lavorate il secondo
pezzo nello stesso modo e mettetelo nell’altro senso nello stampo per
formare il corpo.
Coprite e fate lievitare finchè la
pasta arriverà ad 1 cm dal bordo del pirottino.
Intanto preparate la glassa, mescolate
la farina di mandorle con lo zucchero, l’amido ( o la fecola) e
aggiungete tanto albume quanto ne servirà ad avere un composto
sodo,ma non troppo duro. Si deve riuscire a stendere, ma non deve
colare dalla colomba.
Quando la colomba è pronta per essere
infornata copritela con la glassa ( io mi aiuto usando una sac a
poche con bocchette piatta, trovo che venga più uniforme, ma va
benissimo anche usare un cucchiaio ), poi spolveratela con zucchero a
velo abbondante, granella di zucchero e qualche mandorla non pelata.
Infornate a 170° per circa 40-45
minuti. (Se avete un termometro a sonda la temperatura interna ideale
è di 94°-96°)
Quando la colomba è cotta , infilate
alla sua base 2 aghi da maglia , poi capovolgetela e fatela
raffreddare a testa in giù sospesa, questo serve a far si che la
colomba non si afflosci raffreddandosi.
Vi metto una foto, non molto bella, ma per spiegarvi come va fatta raffreddare la colomba a pancia in giù. (usate dei libri o delle scatole per tenerla sollevata)
Vi metto una tabella indicativa dei tempi come la riporta Morena:
16.30 lievitino
18.00 primo impasto e riposo in frigo
23.00 togliere dal frigo e lasciare a temperatura ambiente
09.00 secondo impasto e riposo
10.30 formazione della colomba nello stampo e riposo
13.30 circa preparazione della glassa, copertura e forno a 170° per 40-45 minuti.
Buona Pasqua
Questa ricetta partecipa alla raccolta di Ricette Pasticcione sul tema Pasquale
Far fare una buona colazione hai nostri
ragazzi non è sempre facile, ci vuole qualcosa di leggero ma che gli
dia la giusta energia per cominciare bene la giornata. Io non amo le
merendine confezionate ( a differenza dei miei figli naturalmente)
per cui cerco sempre di fargli provare qualcosa di buono e fatto in
casa . Dopo la crostata, la merenda più gettonata sono i panini
dolci al cioccolato cioè i pangoccioli .
Questa ricetta di Paoletta di Anice e cannella è quella che più ci piace. Veloci, soffici e veramente
buoni.
Per 18 pangoccioli :
250 g farina 00
250 g manitoba ( quella che si trova al
super mercato )
oppure, se l’avete,potete usare 500 g
di farina 00 W330.
10 g lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
1 tuorlo
1 uovo intero ( anche se servirà
separato )
75 g zucchero
10 g sale
50 g burro ( diviso in 2 parti )
25 g strutto
75 g gocce di cioccolato messe in un
sacchetto di plastica e tenute in freezer
buccia di arancia grattugiata
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g acqua
115 g latte
Per finire :
1 tuorlo
3 cucchiai di latte
Nella ciotola della planetaria fate un
lievitino con 150 g di acqua , 150 g di farina presa dal totale , il
lievito, il miele, mescolate bene e fate riposare per 1 ora circa
finchè sarà gonfio.
Intanto preparate il burro aromatico
sciogliendo dolcemente metà del burro ( 25 g) con la scorza
d’arancia. Appena il burro comincia a sfrigolare , spegnete e
lasciate riposare.
Mettere la foglia sulla planetaria e
cominciate ad impastare aggiungendo al lievitino metà del latte, ¼
dello zucchero e tanta farina quanta ne serve per incordare, poi
aggiungere :
l’altra metà del latte , un’altro ¼
di zucchero e farina per incordare,
un albume , terzo ¼ di zucchero,
farina per incordare
un tuorlo, quarta parte di
zucchero,farina per incordare,
l’altro tuorlo, sale, farina per
incordare,
ora aggiungere tutta la farina rimasta
e fate incordare bene capovolgendo l’impasto ogni tanto .
Aggiungete il burro poco per volta , lo
strutto e la vaniglia.
Lasciate impastare bene finchè si
staccherà dalle pareti della ciotola, ora montate il gancio e unite
le gocce di cioccolata fredde mescolate alla velocità minima ,
girando l’impasto , così che si amalgamino bene.
Fate riposare per circa 1 ora coperto.
Dopo questo tempo , spezzettate
l’impasto facendo delle palline da 60 g cadauna.( Paoletta le fa da 85 g , ma per noi sono troppo grandi ).
Vi è mai capitato di non sapere cosa fare da mangiare , ma avete voglia di qualcosa di diverso?
Io di solito risolvo il problema facendo le crêpes. Sono versatili, vanno bene per l’antipasto, per il primo , per il dolce . Ovviamente a casa mia vanno per lo più dolci, ma anche come piatto unico, con un bel ripieno ricco sono sempre ben accette.
Oggi vi ho preparato una versione dolce , una variante delle crêpes suzette , fatte con limoni e limoncello in una versione più veloce.
Per 12/15 crêpes del diametro di 22 cm:
( il numero varia anche in funzione di quanta pastella mettete nel pentolino)
1/2 L latte intero
200 g farina 00
4 uova intere
1 pizzico di sale
50 g burro
Per la salsa:
60 g burro
60 g zucchero
1 limone (succo)
1 bicchierino di limoncello
Se usate il bimby:
Fate sciogliere il burro per 90 sec a varoma velocità 2, poi spegnete la temperatura e continuate a velocità 4 inserendo gli altri ingredienti.
Dopo 20 secondi , spegnete e fate riposare per 30 minuti.
Se fate a mano:
Sciogliete il burro senza farlo bruciare.
In una ciotola mettete il latte, con una frusta mescolatevi le uova , il sale, il burro e la farina.
Sciogliete bene tutti i grumi, per sicurezza passate il tutto con un colino.
Fate riposare 30 minuti.
Per cuocere le crêpes , prendete un padellino di circa 20-22 cm , antiaderente ( l’ideale sono i padellini con il bordo basso) , passatelo con un pezzetto di carta da cucina bagnato con olio.
Fate scaldare bene il padellino , poi versate un mestolino piccolo o una tazzina da caffè piena di pastella e fate girare subito il composto muovendo il padellino, così che la pastella ricopra bene tutto il fondo.
Deve essere quasi un velo, con fate delle frittate , mi raccomando.
Dopo qualche istante , aiutandovi con una palettina , girate la crêpe dall’altro lato.
Per cuocere una crêpe ci vogliono circa 30-45 secondi.
Contiunate così fino alla fine della pastella.
Potete conservarle in un piatto coperto con della pellicola, per evitare che sechino.
Per la salsa :
In una padella fate sciogliere il burro dolcemente, unite lo zucchero e il succo di limone, fate sciogliere bene lo zucchero e quando la salsa comincerà ad addensarsi , unite il limoncello, fate sfumare un attimo e spegnete il fuoco.
Preparate le crêpes piegate in un piatto e cospargetele di salsa calda. Decorate con filettini di scorza di limone ( bio ovviamente) e zucchero velo.
Se volete potete anche fare la salsa in una padella grande e passare le crêpes qualche istante nella salsa calda, ne assorbiranno di più.
Dal mese scorso ho deciso di
intraprendere l’avventura del MTchallenge , una specie di gara tra
blogger e subito mi sono imbattuta in una missione impossibile :
fotografare un soufflé !!
Non avete idea di come sia frustrante
cercare di fotografare una cosa , che solo il tempo di mettere a
fuoco e già non c’è più. Lo sforni ed ha una bella cupola dorata,
lo posizioni sul tavolo, prendi la macchina e ti ritrovi una sorta di
frittella.
Non so se riuscirò a fare delle belle
foto, per cui immaginatelo bello alto e dorato , ma è comunque molto buono , soffice e ho voluto accostarlo ad una salsa pungente al roquefort e al dolce delle pere al miele.
Per 4 soufflé monoporzione:
25 g farina 00
25 g burro
250 g panna
60 g sbrinz grattugiato
2 uova
sale
pepe
noce moscata
Per la salsa :
150 g panna fresca
75 g roquefort
Per le pere :
1 pera soda
2 cucchiai di miele
In una casseruola preparate la base
mescolando il burro con la farina, mettete sul fuoco dolce, finchè
saranno ben amalgamati e senza grumi, aggiungete la panna , regolate
di sale, pepe e noce moscata, portate a cottura finchè sarà una
bella crema densa, aggiungete il formaggio grattugiato e scioglietelo
bene.
Fate raffreddare e unito poi i 2
tuorli.
Montate a neve ben ferma i 2 albumi e
incorporateli alla crema.
Imburrate gli stampini per soufflè ( o
delle piccole pirofile) , cospargetele con dello sbrinz grattugiato e
riempiteli per ¾ con il composto.
Infornare a 170° per 15 minuti , poi
alzate a 240° per 10 minuti .
Nel frattempo che i soufflè cuociono
fate scaldare bene la panna, togliete dal fuoco e unitevi il
roquefort a pezzetti , così che si sciolga bene.
In una padellina fate sciogliere il
miele, tagliate la pera a fette , non troppo sottili e fatela cuocere
5 minuti nel miele. Servite a lato del soufflè .
Impiattate lasciando il soufflè nella
sua cocotte e servendo le pere e la salsa a parte .
Con questa ricetta partecipo al MTchallenge di marzo
Da piccola detestavo le torte di mele ,
la frutta cotta , nella mia mente ,era una cosa per i nonni e gli
ammalati , ma poi crescendo ho cominciato ad apprezzarla , sempre di
più .
Ora posso dire che le torte di mele
sono tra i miei dolci preferiti , in tutte le versioni e questa
ricetta di Cristina (http://lericettedelbimbyemoltealtre.blogspot.it)
la trovo ottima, fatta e mangiata in un’attimo. Per strafare potete
anche aggiungerci un po’ di crema vaniglia .
La pasta frolla è del maestro Iginio
Massari :
Per una teglia da 26/28 cm
Pasta frolla Massari :
300 g farina 00
180 g burro
240 g zucchero
60 g uova ( 1 grande )
½ scorza di un limone grattugiata
½ baccello di vaniglia ( i semi )
1 g sale
3 g lievito da dolci ( facoltativo
)
Dato che Cri è bravissima con il bimby
,vi metto sia la versione con il bimby e con la planetaria.
Bimby: Inserire nel boccale le
uova,il burro, gli aromi , lo zucchero lavorare 5 sec/10 sec a vel.
5.
Aggiungere la farina , il lievito, il
sale e impastare 10 sec a vel 6.
Rovesciare il composto su un piano,
impastare un pochino a mano per compattare la pasta, chiuderla in un
foglio di pellicola alimentare e mettere in frigo a riposare per 30
minuti.
Per la crema :
1 uovo
50 g burro
100 g latte
50 g farina
100 g zucchero
1 bacca vaniglia
sale qb
Per finire :
4 mele renette o golden ( non troppo
acquose ) a fettine non troppo sottili.
30 g pinoli
70 g mandorle con la pelle tritate ( io
a scaglie )
Preparare
la crema con il bimby:
-Prima di fare la crema tritare le mandorle nel Bimby: 5 sec vel 6 e
mettere da parte.
Inserire nel boccale uovo, burro,
latte, sale, farina, zucchero e zucchero vanigliato: 6
min. 37° vel. 5.
Comporre la crostata:
Stendete la frolla nella teglia ,
riempitela con le fette di mela ben vicine e coprite con la crema.
Spolverizzate con le mandorle e finite
con i pinoli.
Cuocete in forno a 180° per 40 minuti
circa.
Potete servirla tiepida o fredda.
Procedimento classico ( no bimby )
:
Planetaria:
Nella ciotola mettere il burro un po’
ammorbidito, lo zucchero, gli aromi, amalgamarli con la foglia .
Aggiungere le uova, il sale , amalgamare bene, poi aggiungere la
farina e il lievito .
Fare l’impasto .
Rovesciare il composto su un piano,
impastare un pochino a mano per compattare la pasta, chiuderla in un
foglio di pellicola alimentare e mettere in frigo a riposare per 30
minuti.
Per la crema : sbattere gli
ingredienti con una frusta , versare il tutto in un pentolino e
cuocere dolcemente finchè si addensa .
Comporre la crostata : Stendete
la frolla nella teglia , riempitela con le fette di mela ben vicine e
coprite con la crema.
Spolverizzate con le mandorle e finite
con i pinoli.
Cuocete in forno a 180° per 40 minuti
circa.
Potete servirla tiepida o fredda.
CONSIGLI DEL MAESTRO IGINIO MASSARI
riportati da Cristina :
Come dosaggio questa frolla é più
vicina alla sablé ma viene lavorata con il metodo di impasto tipico
della frolla.
Si conserva in frigorifero, coperta da
pellicola, per un tempo più lungo e resta fragrante.
Si deve prestare attenzione , quando si
stende, allo spolvero con la farina perché se si eccede in
cottura la pasta diventerà opaca e grigia.
La friabilità di questa frolla é data
dai grassi che isolano la farina e gli zuccheri che non disciolti
nella pasta rompono la maglia glutinica.
Lo zucchero inoltre fa aumentare la
temperatura in cottura e insieme alla scarsa acqua presente fa si che
la colorazione di questa frolla sarà intensa, proprio per la
caramellizzazione precoce e superficiale.
Gli aromi gradevoli di questa frolla
sono prodotti dalla reazione di Maillard o imbrunimento chimico.
Una volta pronta la frolla potete
procedere al montaggio della torta.
Spesso si parla dei social network e se siano più o meno dannosi, ma ultimamente Facebook mi ha riservato una bellissima sorpresa , ritrovare, dopo più di tren’anni , le mie compagne di classe della scuola media. Io, come altre ,abbiamo cambiato città , ci siamo perse ma è bello risentirsi, scoprire cosa abbiamo fatto “da grandi “.
Questo tiramisù è proprio per una di loro, Elena, la persona che ci ha rimesso in contatto nonostante viva negli Stati Uniti .
Ci sono dei dolci così classici che si
pensa di non poter cambiare nulla , ma alcune piccole accortezze li possono
migliorare. Il tiramisù
di Montersino è la risposta. Le uova sono
pastorizzate, così da evitare i problemi che possono nascere
dall’uso delle uova crude e l’aggiunta della panna lo rende ancora di
più cremoso e leggero.
Con acqua e zucchero preparate uno
sciroppo portando il tutto a 121° , quindi versarlo subito sui
tuorli che starete montando e continuare a montare finché saranno
ben gonfi e freddi , unite i semi della bacca di vaniglia al
composto.
A parte , in una grande ciotola
mescolare panna e mascarpone, poi montare i due prodotti insieme ( ci
vorrà pochissimo tempo, non esagerate o avrete del burro ).
Ora delicatamente mescolate i due
composti e tenete in frigo fino al momento di usarli.
Inzuppate il biscotto che avrete scelto
e preparate uno strato su tutta la base della pirofila o contenitore
che avrete scelto.
Poi uno strato con metà della crema ,
un’altro strato di biscotto inzuppato nel caffè e finite con la
crema.
Mettete in frigo fino al momento di
servire, poco prima di portare in tavola spolverizzate la superficie
con del cacao amaro passato in un colino, così da evitare i grumi.
Potete anche fare delle monoporzioni
preparando dei bicchieri così che si possano vedere bene gli strati e se volete portarla ad un picnic è già pronta (e sicura ).
Ci sono dei piatti che mi piacerebbe
saper fare veramente bene , ma richiedono tanta pratica e secondo me,
anche i consigli diretti di un esperto. Il pane è una delle cose che
sembra tra le più semplici da fare ( farina , acqua, lievito …)
ma è difficile ottenere quello che si vorrebbe ( una mollica
morbida, una crosta croccante) .
Non avendo un esperto che mi possa
consigliare , giro sul web alla ricerca di suggerimenti e ricette da
provare. Ieri sono capitata sul blog di Monique (Mielericotta) e ho
trovato questa ricetta. Semplice , quasi veloce ma soprattutto
buonissima.
La mollica è piena ma soffice , la
crosta friabile , i pezzetti di pancetta sono il giusto intermezzo.
L’ho fatto e sicuramente lo rifarò .
Per una filone :
300 g farina 0 ( io ho usato una W240 )
200 g acqua tiepida
5 g sale
3 g lievito fresco
150 g pancetta a cubetti ( io la
prossima volta ne metto un po’ di più )
In un padellino, senza aggiungere
nessun condimento , fate rosolare bene la pancetta ma non fatela
abbrustolire troppo .Toglietela dal fuoco e fatela
raffreddare .
In una ciotola capiente mettete la
farina e i cubetti di pancetta ( anche il grasso che si sarà formato , insaporirà il pane ) . Unite poi l’acqua in cui avrete
sciolto il lievito e mescolate con un cucchiaio o con le mani, per
ultimo unire il sale.
Mescolate bene fino ad ottenere un
impasto morbido, un po’ appiccicoso ma omogeneo. Non aggiungete
farina, va bene così !
Coprite e fate riposare per 10 minuti.
Ora iniziate con le pieghe , che
serviranno a dare forza all’impasto e vedrete che alla fine non sarà
più appiccicoso.
Senza togliere la pasta dalla ciotola
sollevate la pasta dal bordo e ripiegatela al centro, girate la
ciotola di ¼ di giro e rifate la piega, continuate così per un paio
di giri completi della ciotola.
Ricoprite la ciotola , aspettate 10
minuti e rifate le pieghe.
Queste pieghe vanno fatte per 4 volte
in totale.
Dopo la quarta piega fate lievitare
fino al raddoppio ( circa 1 ora ).
Rovesciate l’impasto su un piano ,
sgonfiatelo leggermente e dategli la forma di un rettangolo.
Prendete un lato corto e piegatelo al
centro, poi l’altro lato corto e piegatelo sopra così avrete un
panetto con 3 strati di pasta, schiacciate con le dita e ristendete
la pasta in un rettangolo, partendo da un lato, arrotolate bene su se
stessa la pasta e fate un filone, mettete a lievitare in un cestino
da pane ( banneton ) ben infarinato con la chiusura verso l’alto.
Coprite e mettete a lievitare ( io in
forno con solo la lucina accesa )finchè raddoppia ( circa 1 ora ) .
Scaldate il forno a 240 ° ( togliete
il pane se sta lievitando in forno ) con un pentolino con dell’acqua.
Prima di infornare abbassate la
temperatura a 200° , rovesciate il pane su una teglia con carta
forno e fate un taglio per tutta la lunghezza ( usate un cutter ben
affilato o una lametta).
Cuocete per 35 minuti circa . Per
capire se è cotto picchiate sul fondo, deve suonare vuoto e avere
un bel colore dorato scuro.
Oggi
non voglio fare gli auguri alle donne in genere, ma a un gruppo
speciale, oggi niente mimose, ma lamponi , tanti, tantissimi
lamponi.
Oggi
se vi guardate in giro vedrete ovunque nel web tante ricette con i
lamponi protagonisti e c’è un motivo molto importante perchè, con
questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a “unlamponelcuore”
intendono far conoscere il progetto
“lamponi di pace” della Cooperativa Agricola Insieme
(http://coop-insieme.com/), nata
nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di
Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica,
nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i
loro figli maschi.
Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro
terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di
permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato
a riattivare un sistema di microeconomia basato sul
recupero dell’antica coltura dei lamponi
e sull’organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine
di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull’aiuto
reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti.
A
distanza di oltre dieci anni dall’inaugurazione del progetto, il
sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale,
capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della
parola “ritorno” nella scelta del “restare”.
Qui
potete approfondire la conoscenza di questa bellissima iniziativa e
scoprire molto di più.
Se
anche voi volete contribuire ad aiutare queste donne coraggiose qui potete trovare i loro prodotti e aiutarle a riconquistare la loro
dignità e la loro vita.
Potete trovare le loro marmellate , non solo di lamponi, in alcuni supermercati Coop e Ipercoop ( sotto troverete alcuni indirizzi ) ,Altromercato e Mio-bio, mentre questa mattina dalle 10.30 in poi, presso la galleria dell’Ipercoop di
Tiare-Villesse (Go) sarà presente un rappresentante della cooperativa con i suoi prodotti e con una mostra
fotografica, già esposta lo scorso marzo a Pordenone
Per
voi e per loro ho preparato una dolce mousse di lamponi-di-pace :
400
g lamponi freschi ( se non è stagione potete usare anche quelli surgelati)
130
g zucchero ( 100 +30 )
14
g gelatina (10 + 4 )
1
cucchiaio di succo limone
2
albumi
150g
panna montata fresca
Frullate
i lamponi e se vi danno noia i semini passateli al setaccio,
raccogliete la polpa in una ciotola, unitevi il succo di limone e
mettetene da parte 1 bicchiere circa ( vi servirà dopo per la
gelatina )
Mettete
10 g di gelatina a bagno in acqua fredda .
Montate
a neve gli albumi , intanto mettete in un pentolino piccolo 100g
zucchero e 40 g acqua e portate ad ebollizione.
Quando
lo zucchero si sarà sciolto , unite la gelatina ben strizzata e
fatela sciogliere, quindi versate lo sciroppo caldo a filo negli
albumi che starete ancora montando e continuerete finchè il composto
non sarà bello gonfio e quasi freddo.
A
questo punto unite la frutta e la panna montata mescolando con
delicatezza.
Mettete
uno strato di pan di spagna alto circa 1 cm sul fondo della tortiera
. Se l’avete potete usare
dei
fogli di acetato per alimenti per foderare lo stampo , così sarà
più facile sformare la torta , altrimenti potete anche usare della
carta forno.
Vi
consiglio di usare uno o l’altro, perchè i lamponi, come le fragole
sono acidi e rischiate di trovare il bordo del dolce annerito dal
metallo dello stampo.
Ora
versate la mousse nello stampo, livellate e mettete in frigo per
qualche ora a rassodarsi.
Quando
sarà soda prendete il bicchiere di passato di lamponi che avete
tenuto da parte e mettetelo in un pentolino con 30 g di zucchero ,
intanto mettete a bagno la restante gelatina ( 4 g ) in acqua fredda.
Quando
lo zucchero si sarà sciolto aggiungete la gelatina ben strizzata e
fatela sciolgliere.
Fate
raffreddare il composto e quando sarà freddo ( ma prima che si
solidifichi) versatelo molto piano e delicatamente sulla mousse
fredda.
Rimettete
in frigo finchè la gelatina sarà solida.