Lo so ho pubblicato una ricetta simile solo qualche giorno fa ma dato che avevo sbagliato il modo di cottura del
riso per poter partecipare alla sfida dell’ MTchallenge ,mi era stato
consigliato di rifare la ricetta con il riso cotto in modo diverso e
devo dire che ho scoperto che il riso cotto nel latte ma in versione
salata è proprio buono.
L’idea di base dell’involtino da
passeggio è la stessa ma diverso il ripieno , un riso cotto nel
latte , leggermente speziato e con una salsiccia leggermente
piccante.
Per 10 involtini
500 g latte intero
110 g riso carnaroli
sale
pepe
noce moscata
100 g salsiccia fresca o salsiccia di Calabria leggermente piccante
100 g parmigiano grattugiato
10 fogli di pasta phillo
olio per spennellare i fogli
olio per friggere
Per prima cosa mettete a scaldare il
latte con un po’ di noce moscata in un pentolino abbastanza grande .
Intanto scottate il riso in acqua
bollente per 1 minuto , poi scolatelo e versatelo nel latte caldo.
Mescolate bene , poi lasciate cuocere
il riso per circa 16-18 minuti .
A parte fate rosolare in un pentolino
antiaderente la salsiccia spellata e tagliata a piccoli pezzi .
Quando la salsiccia è cotta scolatela
dal grasso e unitela al riso .
Assaggiate il riso e regolatelo di sale
e pepe secondo il vostro gusto.
Quando il riso avrà assorbito il latte
e sarà cotto spegnete il fuoco , aggiungete il formaggio , mescolare
bene e lasciar riposare qualche minuto.
Prendete i fogli di pasta phillo ,
spennellateli con un pochino di olio , mettere 2 cucchiai di riso sul
lato corto della pasta e arrotolate la pasta come per gli involtini
primavera piegando prima i lati lunghi verso il centro e poi
arrotolando l’involtino fino alla fine della pasta .
Infilate uno stecco da gelato
nell’involtino e friggete in abbondante olio caldo .
Se volete una versione più light
potete cuocere gli involtini in forno caldo a 200° finchè saranno
ben colorati ( circa 15 minuti )ma in questo caso il bastoncino andrà inserito dopo la cottura .
Con questa ricetta partecipo al MTchallenge di Settembre
Sono milanese e il riso fa parte del
mio Dna . Mi piace in tutti i modi e mi piace , se avanza , usarlo
per crocchette, riso al salto o altro .
Questa volta ho voluto provare a fare
una versione “da passeggio”.
Non ho inventato nulla, ma ho voluto
provare una versione che fosse un incrocio tra una crocchetta e un
involtino primavera .
Riso allo zafferano e salsiccia :
per 4 persone ( 8 involtini)
320 g riso Arborio ( o carnaroli )
150 g salsiccia fresca
1 l brodo di carne ( ma va bene
anche di dado se non l’avete)
50 g parmigiano grattugiato
50 g burro
1 bustina di zafferano
½ bicchiere di vino bianco secco
¼ di cipolla tritata
8 fogli di pasta fillo o 8 sfoglie per
involtini primavera ( si trovano anche al supermercato )
40 g burro sciolto
olio per friggere
Sciogliete in una capace pentola metà
del burro , fate soffriggere la cipolla , intanto pelate la salsiccia
e tagliatela a pezzetti piccoli.
Aggiungete la salsiccia alla cipolla
stufata e fate cuocere per qualche minuto al fuoco alto , poi
aggiungete il riso. Tostatelo per 2-3 minuti e bagnatelo con il vino
bianco.
Mi raccomando di far evaporare ben il
vino , senza coprire la pentola, altrimenti rimarrà il sapore forte
del vino.
Evaporato il vino cominciate a cuocere
il riso aggiungendo 3/4 del brodo caldo e mescolando ogni
tanto.
A metà cottura aggiungete la bustina
di zafferano e portate a cottura .
Controllate se il brodo basta od eventualmente aggiungetene un po’, sempre caldo.
A fine cottura , spegnete il fuoco,
aggiungete il resto del burro , il parmigiano e mescolate bene.
Ora fate intiepidire ( o raffreddare )
il riso, per accelerare potete stendere il riso su una teglia .
Ora stendete la pasta fillo ,
spennellatela con il burro fuso , mettete 2 belle cucchiaiate di riso
sulla pasta e avvolgetela come per formare un involtino .
Se usate le sfoglie per involtini
primavera li dovete bagnare con un pochino d’acqua prima di usarli,
così che si ammorbidiscano.
Quando tutti gli involtini saranno
pronti , infilateli su un bastoncino da gelato e fateli friggere in
abbondante olio caldo .
In una versione mini possono essere
serviti anche in un buffet.
Ovviamente potete farli con qualsiaisi tipo di risotto vi sia avanzato .
Questa è la mia ricetta per l’ MTchallenge di
settembre .
Fare una bella torta , un dolce, da
sicuramente soddisfazione. A chi non piace una buona torta al
cioccolato, magari con crema ?
Ma creare un buon
piatto di pasta ,con meno di 5 euro, era una bella sfida che
hanno lanciato Sandra e Gaia , e che ho voluto raccogliere. Ce l’ho fatta ed è stata proprio una
bella soddisfazione.
A volte siamo talmente abituati a pensare che per fare
delle cose buone dobbiamo spendere che non riusciamo neppure a
pensare che con poca spesa possiamo avere un piatto buono , gustoso e
anche bello.
E poi portare in tavola una pasta fresca e dire con
orgoglio, l’ho fatta io è una bella gratificazione.
Io ho preparato una pasta con farine
miste e un sugo classico della tradizione toscana, il sugo ( o ragù)
finto.
Pasta per 4 persone ( abbondante ):
400 g farina mista di Kamut, farro,
segale , enkir
200 g semola di grano duro rimacinata
300 g acqua fredda
Per il sugo finto:
1 carota
1 cipolla
2 coste di sedano
400 g passata di pomodoro
sale , pepe ,
3-4 cucchiai di olio
½ bicchiere di vino rosso ( ma anche
bianco va bene)
Prezzemolo, salvia , rosmarino ( 1
cucchiaio in tutto )
Preparare la pasta :
mescolate le due farine in una ciotola
, aggiungete metà dell’acqua e impastate con una mano , poco per
volta aggiungete il resto dell’acqua fino ad ottenere una pasta soda
ma non troppo dura.
Rovesciate la pasta sul tavolo
infarinato con della semola rimacinata e impastate qualche minuti
fino ad ottenere una pasta liscia e morbida.
Coprire con la ciotola e fate riposare
il tempo che preparate il sugo.
Dopo circa 10 minuti tirate la pasta in
una sfoglia di 2-3 mm di spessore , tagliate delle strisce un po’ più
piccole della misura della chitarra , appoggiatene una per volta
sopra e con il mattarello delicatamente fate scorrere il mattarello
dal centro verso l’esterno della pasta . Così facendo le corde di
metallo taglieranno la pasta . Spolverate la pasta pronta con della
semola e appoggiatela su un telo pulito.
Se non avete la chitarra potete fare
delle tagliatelle .
Cottura della pasta:
Preparate abbondante acqua salata ,
buttate la pasta e fatela cuocere per circa 3-4 minuti ( se fresca )
qualche minuto di più se l’avete fatta seccare.
Preparare il sugo :
Tagliate la verdura a cubettini molto
piccoli , (in gergo si direbbe fare una brunoise ) dovranno
sembrare i pezzetti di carne del ragù .
Mettete in una capace padella l’olio ,
scaldatelo e aggiungete la verdura a cubetti, fare un bel soffritto
finchè le verdure saranno appena colorite , bagnate con il vino,
farlo evaporare , quindi aggiungete il pomodoro , regolate di sale e
pepe e cuocete per almeno 35/ 40 minuti a fuoco dolce.
Tritate finemente le erbe aromatiche
,io metto pari quantità di queste tre , ma potete scegliere tra
quelle che più vi piacciono (non per forza queste ) .
10 minuti prima della fine della
cottura del sugo aggiungete le erbe tritate.
Scolate la pasta e passatela nella
padella con il sugo per farla bel insaporire .
Servite se volete con una manciata di
parmigiano o con una piccola dadolata di pancetta abbrustolita .
Con questa ricetta partecipo al contest di Sandra e Gaia
Credo capiti in tutte le famiglie delle
food blogger che mariti , figli , parenti vari diventino le cavie dei
nostri esperimenti.
A volte va male, perchè la ricetta che
avevamo immaginato , non era poi così buona , a volte , per fortuna
la maggior parte delle volte, va bene e anche noi scopriamo sapori
nuovi.
Questa ricetta sicuramente qualcuno la
conoscerà di già ,ma per me è stata una vera rivelazione, l’ho scoperta qualche giorno fa e devo ringraziare Tiziana per questo.
Due soli ingredienti , 15 minuti e il
piatto è pronto .
Non è un dolce, ma un primo piatto
così “furbo” ( come direbbe Araba) che non potevo non
raccontarvelo, sono gli gnocchi di acqua cotta o gnocchi all’acqua.
Questa ricetta è ottima anche se avete
ospiti , sono veloci da fare e tengono molto bene la forma e la
cottura.
Ingredienti per 4 persone:
500 g semola rimacinata
500 g acqua
1 pizzico di sale
Portate ad ebollizione l’acqua, intanto
mettete in una grande ciotola la farina e il sale ( non esagerate , poi l’acqua di cottura andrà ancora salata).
Versate i 500 g di acqua bollente sulla farina,
mescolate con un cucchiaio per non scottarvi e aspettate 3-4 minuti.
Impastate il composto fino ad ottenere
una pasta liscia e vellutata.
Passate a lavorare su un piano
infarinato con la semola , fate dei filoncini larghi un dito e
tagliate dei pezzetti di circa 2 cm.
Potete usarli così o se preferite,
rigarli con la forchetta o con il riga-gnocchi.
Mettete su fuoco una pentola con
abbondante acqua salata , mettete gli gnocchi a cuocere e scolateli
appena vengono a galla.
Conditeli come preferite, si prestano a
tutti i tipi di sugo, io avevo preparato del ragù ed erano
buonissimi, ma la prossima volta voglio provarli con un sugo di
funghi e salsiccia.
Amo la cucina delle montagne, quella
che si assapora dopo una bella sciata o una passeggiata tra la neve.
Mia figlia come me la adora e ieri mi ha chiesto di preparale gli
spatzle con gli spinaci.
Questi gnocchetti della tradizione
delle Dolomiti si ritrovano un po’ ovunque in montagna, in Svizzera,
in Austria, ci sono versioni bianche , per accompagnare i secondi e
quelle con le verdure da usare come piatto unico o primo piatto.
Per 4 persone ( piatto unico)
300 g spinaci cotti, strizzati e
tritati
300 g farina 00
150/200 g acqua ( volendo potete usare latte )
2 uova intere grandi
sale
noce moscata
Per condire:
100 g prosciutto cotto tritato
grossolanamente
200 g panna liquida
200 g brodo
parmigiano grattugiato
sale e pepe
L’attrezzo per fare gli spetzli( lo
trovate in tutti i casalinghi)
In una ciotola capiente mescolare con
un cucchiaio di legno gli spinaci con le uova, la farina, aggiungere
poco per volta l’acqua fino ad ottenere una pastella densa , non dura
altrimenti non passerà dai buchi ma neppure liquida o scenderà
troppo velocemente.
Fate riposare almeno 30 minuti, intanto
preparate una pentola di acqua salata e portate a bollore.
Quando l’acqua bolle riempite per ¾ il
contenitore di pastella e posizionatevi sulla pentola, muovendo
avanti e indietro il contenitore scenderanno dei gnocchetti nella
pentola, svuotato il contenitore, lasciate che i gnocchetti vengano a
galla , scolateli e passateli in una ciotola di acqua fredda, un
minuto, scolateli e teneteli da parte. Procedete così fino ad
esaurimento della pastella.
In una grande padella fate scaldare il
burro con il prosciutto tritato, aggiungete la panna e diluite con un
po’ di brodo, così da avere una salsa piuttosto liquida. Regolate di
sale e pepe e metteteci gli gnocchetti, fate saltare per un paio di
minuti , cospargete di formaggio grattugiato e portate in tavola.
Se volete una cosa più leggera, potete
anche solo condirli con burro e salvia.
E’ bastato un giorno di freddo e pioggia per farmi venir voglia di qualcosa di caldo e avvolgente per cena, qualcosa che ti scalda , piena di sapore . Sarà che collego il ricordo di questa zuppa alle vacanze in montagna, ma la trovo molto “comfort food”.
Per 4 persone :
200 gr orzo perlato
100 gr speck tagliato a cubetti piccoli
200 gr maiale affumicato ( se non lo trovate potete sostituirlo con del prosciutto di Praga ) a cubetti.
1 litro di brodo di carne
1 gambo di sedano piccolo
1 carota
1/2 cipolla
1 patata media a cubetti
sale, pepe
50 gr panna fresca
erba cipollina per decorare
Fate un soffritto con sedano ,carote e cipolla , aggiungete lo speck a cubetti , fate insaporire poi aggiungere l’orzo perlato che avrete sciacquato sotto l’acqua corrente.
Aggiungete il brodo e portate ad ebollizione. Unite la patata, abbassare la fiamma e fate cuocere per circa 40 minuti.
A questo punto aggiungete il maiale e fate cuocere ancora 10 minuti. Per ultimo unire la panna fresca e cuocere solo il tempo di riscaldarla. Regolate di sale e pepe.
Prima di servire spolverate con erba cipollina.
E’ una zuppa talmente ricca che è un’ottimo piatto unico.
In questa estate anomala, con temperature che salgono e scendono in modo così strano anche i miei menù seguono un’andamento inconsueto . Si passa da piatti leggeri e freschi a piatti quasi autunnali.
Se fossi in vacanza sulle Alpi non mi stupirei della temperatura, ma essere a casa, in città e avere 17° a luglio mi sembra proprio incredibile.
Vista la temperatura e dato che avevo del pane avanzato ho deciso di fare i canederli ,un piatto povero ma che si presta a mille varianti per adattarsi ai gusti di tutti.
Si possono fare con i funghi, il formaggio,le verdure, per noi oggi speck e spinaci !!
Canederli ( circa 20 )
300 gr pane raffermo ( se è un pane con la crosta dura io la tolgo)
250 gr latte
2 uova
50 gr speck in una fetta sola
200 gr spinaci cotti
2 cucchiai di farina
sale, pepe e noce moscata
Per condire :
brodo o burro fuso
Tagliate il pane a cubetti piccoli,mettetelo in una grossa ciotola e bagnatelo con 150 gr di latte e fate riposare mentre preparate il resto.
Tagliate lo speck a dadini piccoli.
Se avete solo lessato gli spinaci , fateli saltare in un po’ di burro così da insaporirli.
Adesso aggiungete al pane lo speck, le uova , la farina, gli spinaci un po’ tritati , sale, pepe , noce moscata.Con le mani mescolate bene tutto, l’impasto deve essere consistente ma non duro, quindi aggiungete del latte se è troppo duro o un po’ di pane grattugiato se è troppo molle . La consistenza varia a seconda del pane che usate per cui dovete regolarvi un po’ voi.
Adesso con le mani bagnate fate delle palline grandi come delle palline da ping pong.
Ora avete due possibilità per cuocerli, in brodo se li volete servire come minestra o in acqua salata per 15 minuti, poi scolati e conditi con abbondante formaggio grattugiato e burro fuso , se volete un primo asciutto.( noi preferiamo la versione asciutta).
Se volete potete anche surgelarli e buttarli poi direttamente in acqua o brodo caldi.
Una delle eccellenze della mia zona sono gli asparagi bianchi di Cantello, piccolo paese al confine con la Svizzera.
Dal 1939 , nel mese di Maggio si tiene la sagra dell’asparago, dove li si possono degustare in tantissimi modi e dal 2012 queste meraviglie hanno ottenuto la De.Co. denominazione comunale di origine.
I modi di gustarli sono tanti ma oggi ho voluto prepararli così, uno sformatino e una crema delicata al parmigiano reggiano, un ‘ottimo antipasto caldo o un secondo se fate delle dosi un po’ più grandi.
La ricetta sempre complessa, ma in effetti si tratta di fare una besciamella che poi servirà per tutto.
Besciamella
500 ml latte
50 gr burro
50 gr farina
sale
noce moscata
Fate sciogliere il burro, aggiungete la farina , mescolate bene, aggiungete il latte freddo, sempre mescolando portate ad ebollizione, fate cuocere per qualche minuto finché diventerà una crema densa.
Aggiungere sale( non troppo, poi dovrete aggiungere anche il formaggio) e un po’ di noce moscata.
Cuocete gli asparagi, io li ho puliti, tagliati a pezzi di circa 3cm e messi in una padella con un soffritto di burro e cipolla.Dopo qualche minuto aggiungete un po’ d’acqua e portate a cottura finché saranno teneri (ai miei ,che erano molto freschi sono bastati 10 minuti).
Sformatini
1/2 dose besciamella
1 mazzo di asparagi
1 uovo
Adesso dividete in due la besciamella,mettete una parte in un contenitore con gli asparagi e frullate il tutto ( se avete un frullatore ad immersione è comodissimo), aggiungete un uovo e regolate di sale .
Mettete il composto in pirofile monoporzione ( vanno bene anche quelle in alluminio usa e getta)ben imburrate e infarinate. Poggiatele in una pirofila e cuocete a bagnomaria in forno a 180° per 25 minuti.
Salsa al formaggio
1/2 dose besciamella
100 gr parmigiano reggiano grattugiato
Nel frattempo prendete la seconda parte della besciamella, mettetela in un pentolino e aggiungete il parmigiano grattugiato, un po’ di noce moscata, controllate il sale e fate sciogliere bene il formaggio( anche qui se volete potete usare il mixer ad immersione).
Quando gli sformatini sono cotti, rovesciateli su un piatto e serviteli coperti della crema al formaggio ben calda.