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CONCORSI A BASE DI LIKE? NO GRAZIE

Tre
mesi fa Teresa De Masi, blogger di Scatti Golosi, lanciò l’iniziativa
di organizzare pubblicamente, attraverso i blog e i social network, una
protesta collettiva contro i concorsi i cui vincitori non vengono
selezionati da una giuria di professionisti e specialisti del settore,
ma decretati sulla base dei “Like” (Mi piace) ottenuti. Troverete qui le
motivazioni in dettaglio: http://www.scattigolosi.com/…/concorsi-base-di-like-no…/.
La
giornata di protesta è oggi, 15 settembre 2014. Se aderisci a questa
manifestazione, copia questo post sulla tua bacheca di Facebook (non
basta condividerlo), nei gruppi a cui appartieni, in Twitter e, se hai
un blog, pubblicane il testo anche lì.
Perché siamo contrari ai concorsi a base di Like?
– perché non premiano la bravura e la competenza;
– perché rappresentano per eccellenza l’anti-meritocrazia;
– perché sono la versione facebookiana delle lobby, del nepotismo, delle baronie;
– perché danneggiano anche l’azienda che vi si affida (che finisce per fare spam e non pubblicità);

perché non tutti i like esprimono il reale consenso del pubblico:
esiste infatti la possibilità di procurarsi migliaia di like fasulli
grazie all’iscrizione ai gruppi di scambio like.
Molto meglio una sana e golosa competizione a suon di mestoli, pentole e assaggi visivi, ma soprattutto… che vinca il migliore!Buona giornata, Anna.

Salumi piacentini Dop e Isit

Come
vi avevo già raccontato io amo i salumi . Li amo tutti ma ci sono
alcuni ai quali non so resistere per la loro bontà e versatilità .
La pancetta piacentina è una di questi. 
 
La
pancetta piacentina DOP: deriva dal taglio grasso di suino, chiamato
pancettone.
Per la
lavorazione si compie l’operazione di salagione secondo la ricetta
tradizionale con una miscela di sale e spezie.
Dopo un periodo di
riposo a freddo e la fase della massaggiatura, le pancette vengono
arrotolate,
legate e messe ad asciugare in appositi locali per un
periodo di 10-15 giorni.
La
successiva stagionatura dura almeno 4 mesi.
La pancetta poi si
presenterà dolce al gusto, fondente in bocca e il suo colore sarà
chiaro con delle venature rosse e rosate.
La si
può gustare anche cotta , ma il suo meglio, secondo me, lo da appena
tagliata con un ottimo pane rustico .
La
pancetta piacentina, come la coppa o il salame ,devono riportare il
marchio DOP ( denominazione di origine protetta) e quello del
Consorzio sulla fascia che li avvolge. 
 
Il
marchio DOP è il più alto riconoscimento per un prodotto alimentare
e viene attribuito dall’Unione Europea attraverso una speciale
commissione .
E’
importante scegliere un prodotto DOP o IGP , anche perché i prodotti
vengono tutelati dalla filiera (Per i
prodotti tutelati, le caratteristiche che deve avere la materia prima
sono stabilite
rigorosamente dal disciplinare di produzione. Per questo anche tutti gli
allevamenti suinicoli vengono controllati, oltre che da diversi Enti
statali, da un
Organismo terzo ed indipendente designato dal Mipaaf.)
, alla produzione ( Lungo tutte le fasi di
produzione di un prodotto tutelato, ogni azienda è sottoposta
a frequenti controlli da parte di un organismo terzo ed indipendente
designato dal Mipaaf. Il produttore deve rispettare il piano dei controlli
formulato e concordato con l’ente certificatore, al fine di
garantire il rispetto
del disciplinare di produzione) , fino alla
vendita al pubblico ( Nella fase del commercio
e della vendita al pubblico, il principale attore dei controlli
è il Consorzio di Tutela riconosciuto dal Mipaaf. Attraverso i
propri agenti
vigilatori, riconosciuti dal Mipaaf, il Consorzio è tenuto a
vigilare e monitorare
il mercato per tutelare il prodotto tutelato da qualsiasi uso
illecito
della
denominazione registrata.)
Una
curiosità e un onore , Piacenza è l’unica provincia della Comunità
Europea ad avere ben 3 salumi riconosciuti DOP.
Non potevo certo lasciarvi così , tra poco una gustosa ricetta con , ovviamente , la pancetta piacentina DOP .

Insalata da Tiffany :perchè #questoepiubello

Se frequentate i social  network forse vi sarà capitato di incappare in questi giorni in un hashtag particolare #questoepiubello  associato a bellissimi attori prima , poi a frasi celebri di film e forse vi siete domandati a cosa si riferivano , ecco svelato il mistero, era un modo per attirare l’attenzione su un bellissimo progetto , il secondo libro dell’ MTChallenge , Insalata da Tiffany .

Acquistando una copia di Insalata
da Tiffany
, contribuirai alla creazione di borse di studio
per i ragazzi
di Piazza dei Mestieri (link: http://www.piazzadeimestieri.it/),
un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e
che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in
uno spazio che ricrea l’atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe
di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e,
ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira
dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove
persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi
culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la
centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in
questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi
con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà,
derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il
proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche
attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.

Il libro è una bellissima raccolta di 41 ricette di  insalate pensate non come
contorni o piatti veloci, ma come vere e proprie protagoniste delle
nostre tavole, secondo la moda inaugurata da Escoffier &Co al tempo
della nascita dell’alta ristorazione. Seguono poi 53 “pezzi facili”,
vale a dire insalate nel senso più classico del termine. Le prime sono
tutte ambientate nella Belle Epoque, con pezzi d’epoca originali e
preziosissimi,
le seconde hanno una grafica assolutamente contemporanea, con le
illustrazioni di Mai Esteve . In mezzo, ci sono aceti, olii, sali aromatizzati,
citronette, vinaigrette, maionesi e tutto quanto serve per condire
l’insalata in modo da renderla originale e sempre diversa.
Trovereta anche una parte con cenni storici e consigli preziosi per una perfetta riuscita.

Che dire, con l’estate che avanza una bella insalata ci sta bene e se poi è particolare come queste ancora di più. 

Insalata da Tiffany 
Sagep editori .
Collana: i libri dell’mtc
Fotografie: Paolo Picciotto
Illustrazioni: Mai Esteve
Impaginazione: Barbara Ottonello
Editor: Fabrizio Fazzari
Prezzo 18 euro.

Millefoglie di salsiccia di Calabria Dop e ricotta di capra

Come vi avevo promesso qui ecco la
ricettina con i salumi dell’ ISIT .
Come prima cosa vorrei presentarvi il
salume di oggi, la salsiccia di Calabria.
I salumi di Calabria a marchio DOP
offrono un buon apporto di proteine, hanno un giusto contenuto
lipidico e sono fonte di preziosi sali minerali.
Si caratterizzano inoltre per il loro
sapore piccante e per il profumo intenso e naturale.
La potete trovare nella classica forma
a catenella o nella forma a U .
La salsiccia di Calabria è preparata
con carne di spalla e del sotto-costola , aromatizzata con pepe nero
o pepe rosso dolce o piccante e semi di finocchio , la sua
stagionatura dura non meno di 30 giorni.

Io ho pensato di usare questa delizia
per un secondo estivo ,ma se fatto in forma più piccola è ottimo
anche come antipasto o accompagnamento per un aperitivo.
Per 4 persone :
2 fogli di pane carasau
250 g ricotta di capra
100 g di salsiccia di Calabria DOP
timo fresco
sale
pepe di sichuan ( o pepe rosa )
olio
Bagnate con acqua i fogli di pane
carasau , così che si ammorbidiscano. Non serve inzupparli, ma
passateli velocemente sotto l’acqua , poi lasciateli su un piano
finchè non si saranno ammorbiditi.
Ora con un coppa-pasta o un bicchiere
ritagliatene dei dischi di circa 7 cm di diametro, poggiateli su una
teglia da forno, oliateli leggermente, salateli e passateli nel forno
caldo per pochissimi minuti, il tempo necessario per farli diventare
croccanti.
Lavorate la ricotta con un pizzico di
sale, qualche foglia di timo fresco e una macinata di pepe di sichuan ( è una bacca molto
aromatica, ma non particolarmente piccante) .
Tagliate la salsiccia a fettine e poi a
piccoli cubettini .

Ora montate il tutto mettendo un disco
di pane, un po’ di formaggio, qualche cubetto di salsiccia, poi fate
un secondo e un terzo strato. Sul terzo strato abbondate di
salsiccia.
Servite fresco ma non freddo magari con
un buon prosecco fresco.

ISIT , IGP , DOP e le eccellenze italiane

In Italia abbiamo una gran tradizione
culinaria e una delle nostre eccellenze sono i salumi.
Ogni regione ha i suoi salumi , fatti a
seconda della tradizione , delle materie prime , del territorio.
A controllare questi prodotti c’è l’
ISIT Istituto Salumi Italiani Tutelati , un ente nato nel 1999 su
richiesta delle principali aziende che producevano o intendevano
produrre salumi DOP e IGP.
L’ISIT ha come scopo la tutela , la
promozione , la valorizzazione e la cura generale degli interessi
relativi al comparto della salumeria italiana tutelata.
Spesso , a torto , si pensa che i
salumi siano da evitare a causa del loro contenuto lipidico e di sali
, ma ultimi anni questi livelli sono stati ridotti notevolmente e
secondo la piramide alimentare ,in una dieta ben equilibrata, i
salumi possono essere consumati fino a due volte alla settimana con
porzioni da circa 50 g, in più contengono vitamine del gruppo B ,
sali minerali e potassio, tutti elementi necessari in una dieta sana.
La varietà dei salumi poi ci permette
di avere una dieta molto varia e poter scegliere quello che più si
adatta ai nostri gusti .
Qui
trovate l’elenco dei venti prodotti rappresentati in ISIT:

i
14 DOP – Denominazione Origine Protetta

CAPOCOLLO
DI CALABRIA
COPPA
PIACENTINA
CULATELLO
DI ZIBELLO
PANCETTA
DI CALABRIA
PANCETTA
PIACENTINA
PROSCIUTTO
DI MODENA
PROSCIUTTO
DI SAN DANIELE
PROSCIUTTO
TOSCANO
SALAME
BRIANZA
SALAME
DI VARZI
SALAME
PIACENTINO
SALAMINI
ITALIANI ALLA CACCIATORA
SALSICCIA
DI CALABRIA
SOPPRESSATA
DI CALABRIA

i
6 IGP -Indicazione Geografica Protetta

BRESAOLA
DELLA VALTELLINA
COTECHINO
MODENA
MORTADELLA
BOLOGNA
PROSCIUTTO
DI NORCIA
SPECK
ALTO ADIGE
ZAMPONE
MODENA
Io
personalmente adoro i salumi e quando ISIT mi ha chiesto , insieme ad
altri foodblogger, di presentare dei piatti con questi meravigliosi
salumi, non ho potuto rifiutare , per cui vi parlerò ancora di
queste eccellenze italiane ma se siete curiosi e volete saperne di
più , chiedetemi pure, sarò ben contenta di darvi altre notizie .
Intanto vi do un ‘indicazione su cosa sarà la mia prima ricetta :

Questa volta potrebbe essere quasi amore , la mia focaccia con i buchi e pasta madre

A volte basta conoscersi un po’ di più
per capire che si può andare d’accordo, è quello che mi è successo
con la pasta madre. Non è ancora more , ma cominciamo a piacerci.
Sabato sono andata ad un corso sulla pasta madre integrale e sarà
stato l’ambiente amichevole e molto piacevole, sarà stata la
semplicità con cui Lorenza e Miriam vivono il loro rapporto con la
pasta madre ma mi sono decisa a dargli ancora una chance.
Nel pomeriggio ho fatto subito dei
crackers integrali con semi e oggi ho voluto tentare con la focaccia.
Ho voluto sperimentare e mettere insieme un po’ di nozioni , il
lievitino, la pasta madre in esubero, l’alta idratazione , il
risultato è stato oltre ogni mia immaginazione , soffice , piena di
buchi e una crosta croccante. Una meraviglia .
Adesso devo continuare, provare anche
con il pane integrale .
Per una teglia di quelle da forno :
Lievitino:
300 pasta madre ( di farina di grano
tenero)
150 g di farina tipo 1
200 g acqua fredda
Impasto :
225 g farina tipo 1
15 g sale
40 g olio
280 g acqua ( circa )
1 cucchiaio di malto d’orzo 
La pasta madre l’avevo rinfrescata il
giorno prima e dato che ne avevo tanta ho deciso di provare a usarne
tanta e ridurre i tempi di lievitazione , con questa dose di PM
potrete impastare la mattina e mangiare la focaccia alla sera .
Fate un lievitino impastando
velocemente la PM, la farina e l’acqua, poi coprite e fate lievitare
per 3 – 4 ore , finchè sarà raddoppiata e piena di bollicine.
Versate il lievitino nella ciotola
della planetaria , aggiungere un po’ della farina dell’impasto e
cominciare a lavorare con la foglia.
Alternate farina e 200 g di
acqua e incordate bene , ci vorrà tempo, non abbiate fretta, io ci
ho messo almeno 10 minuti.
Quando sarà ben incordato aggiungete
il resto dell’acqua poco alla volta ( un paio di cucchiai per volta )
non esagerate o rischiate di perdere l’incordatura. Per ultimi
aggiungete il sale, l’olio e il malto 

 sempre poco per volta.

A questo punto avrete un impasto molto
elastico ,mettetelo in un contenitore a lievitare ( io ho usato una
pirofila 20 x 30 ) , copritelo e lasciatelo finchè sarà raddoppiato
. ( 3 ore circa , ma dipende dalla forza della vostra PM e dalla
temperatura esterna ).
Preparate la teglia del forno mettendo
della carta forno spolverata di semola , rovesciate la pasta
delicatamente sulla teglia, difficilmente riuscirete a prenderla con
le mani, per cui fatela scivolare sulla teglia e poi con le mani unte
cercate di allargarla prendendola delicatamente da sotto . Non c’è
bisogno di stenderla troppo e lasciatela lievitare ancora 1 ora
sempre coperta.
Ora accendete in forno a 250°
ventilato , prendete la teglia, ungetevi le mani e fate dei buchi
con le dita , dato che l’impasto sarà molto elastico, date dei colpi
ben decisi con la punta delle dita.
Mettete un pochino di olio sulla
superficie , cospargete con sale a fiocchi e foglie di rosmarino.
Infornate e cuocete per circa 15 /20
minuti. La superficie dovrà essere ben colorita .
Appena tolta io la spruzzo con un
pochino di acqua usando un vaporizzatore ma potete non farlo, poi
fatela raffreddare su una griglia.

 Con questa ricetta partecipo alla raccolta di  Panissimo,

questo mese a casa di Sandra del blog Sono io, Sandra
e ringrazio anche  Barbara, di  Bread & companatico

Millefoglie con mousse di pistacchio e cioccolato per la Re-cake 6

 Ho vinto ! Ho vinto !
Il mese scorso ho avuto il grande onore
di essere scelta da Emanuele Patrini, concorrente di Bake off italia
, come vincitrice della re-cake di febbraio con la TORTA ALCIOCCOLATO FONDENTE E LAMPONI, CON MOUSSE AL CIOCCOLATO E ZENZERO .
Ecco
cosa ha detto il nostro giudice:
“Per me la vincitrice e’ “In
the mood for pies”

Ho visto la ricetta originale prima di
fare delle riflessioni
Ho scelto quella versione per come e’ stata
presentata, la foto e’ fatta abbastanza bene rende la golosità del
dolce. La ricetta e’ stata realizzata in mono porzioni ed è’ giusto
che sia così altrimenti quel dolce risulterebbe molto stucchevole e
porterebbe a cedere strutturalmente a meno che non si aggiunga molta
più colla di pesce
Mi è piaciuto anche che la crema ai lamponi
sia rimasta più morbida ed esca quando con il cucchiaio aggredisci
la struttura esterna.
La presentazione e’ molto lineare pulita e
non ha orpelli inutili che mi possano distogliere dal concetto vero
cioè il dolce”
Un grande onore , ma devo ammettere che quel
dolce era talmente buono che non è stato difficile farne una
rivisitazione.
Questo mese la Re-cake è una
millefoglie con mousse di pistacchio e fragole, ma potendo cambiare
la mousse di fragole, ho optato per una al cioccolato.
Ho fatto la sfoglia veloce, una
versione semplificata della sfoglia, ma altrettanto buona.
Nel volantino trovate la ricetta
originale con le fragole ( tradotta dal sito
http://www.tarteletteblog.com/
).

Per la sfoglia :
300g farina 00
300 g burro a cubetti ben freddo
125 g acqua ghiacciata
3 g sale
Per le mousse :
240 g mascarpone
100 g zucchero
375 g panna fresca
30 g pistacchi non salati o 1
cucchiaino di pasta di pistacchi
30 g cioccolato fondente 70%
Preparazione della pasta :
Mettete in una ciotola la farina con il
burro e il sale, con la punta delle dita lavorate velocemente fino ad
avere una consistenza sabbiosa , ora aggiungete l’acqua fino ad
ottenere una bella pasta liscia e vellutata. Fate un panetto ,
copritelo con pellicola alimentare e mettete in frigo per 30 minuti.
( se volete potete usare un mixer,
mettendo prima farina , sale e burro, , mescolando per qualche
secondo e aggiungendo poi l’acqua).
Dopo il riposo in frigo, mettete la
pasta su un piano infarinato e stendetela fino ad avere un rettangolo
20 x 10 circa . Piegate le due estremità verso il centro così da
ottenere un panetto a 3 strati.
Stendete ancora la pasta fino ad
ottenere il solito panetto 20 x 10, ripiegate in 3 , come prima,
coprite con la pellicola e rimettere in frigo per 30 minuti.
Ripetete le pieghe altre 2 volte
sempre facendo riposare 30 minuti tra una e l’altra.
A questo punto stendete la pasta a uno
spessore di 3 mm e ritagliate la forma che preferite .( in cottura
questa pasta tiene la forma, ma tende a ritirasi un po’, siate un po’
più abbondanti della misura che vorreste ottenere).
Mettete in forno caldo a 180° per
20/25 minuti , finchè avrà un bel colore dorato.
Far raffreddare bene prima di farcire
con le creme.
Per le mousse:
In una ciotola versate mascarpone e
zucchero, mescolare bene finchè sarà cremoso, a questo punto
dividere in due parti il composto.
Montate la panna e dividete in due
parti anche questa.
Ora mescolate una parte del mascarpone
con i pistacchi e aggiungere delicatamente una parte di panna
montata.
Fate sciolgliere il cioccolato con un
paio di cucchiai di latte o panna .
Preparare la seconda mousse aggiungendo
il cioccolato fuso, ma tiepido al mascarpone e unire la panna.
Farcite ora le sfoglie con le mousse e
fate riposare in frigo per 30 minuti. 
Consigli:
Facendo questo dolce mi sono accorta di
alcune cose:
la pasta in cottura tende a
gonfiarsi, ma a ritirarsi , per cui tenete conto di tagliare delle
forme un po’ più grandi di quello che vorreste alla fine.
Se usate le fragole frullatele,
poi mettete in un colino e fate sgocciolare l’acqua o la mousse si
smollerà troppo. Sara di Dolcizie consiglia di cuocerle qualche
minuto con un poco di zucchero e farle raffreddare prima di metterle
nella mousse.
Con questa ricetta partecipo al 6°
Re-cake , se anche voi volete partecipare passate da qui per leggere
il regolamento.

                                             
Qui trovi le ideatrici di Re-cake e i loro blog :

Identità golose

Oggi non vi do una ricetta, ma vi
racconto la mia prima esperienza nel modo della grande cucina , dove
grande sta per grandi chef, grandi materie prime, grandi prodotti.
Il 9-10-11- febbraio a Milano si è
svolta la 10° edizione di Identità golose.
Tre giorni di incontri con ospiti i
più grandi chef del momento, italiani ed internazionali, che hanno
raccontato e spiegato la loro arte , ci hanno spiegato la loro
cucina, condiviso le loro tecniche , raccontato i loro libri .
Se volete saperne di più , qui trovate
tutte le curiosità e i momenti salienti delle tre giornate.
Per me è stata un’esperienza unica.
Ho visto grandi chef fermarsi a parlare
con chi gli chiedeva qualcosa , offrirsi gentilmente a foto. Ho
assaggiato grandi materie prime che mai mi sarei immaginata di poter
assaggiare.
 Ho avuto anche  la fortuna di poter essere a
pranzo con 4 stupendi cuochi sardi che ci hanno fatto gustare i
sapori della Sardegna.
Il primo piatto è stato preparato da
Achille Pinna
del ristorante Da
Achille
 di Sant’Antioco, ed era un filetto di muggine dello
stagno di Sant’Antioco , marinato con sale e zucchero, massaggiato
con vernaccia e affumicato con legno di corbezzolo e leccio, abbinato
ad un cubetto di mela “trempa arrubia” (in sardo significa
“guancia rossa”) tipica del centro Sardegna candita a
freddo, una crema di caprino , dei veli di cipolla rossa caramellata
e delle chips fatte con la pelle del muggine completavano il piatto.

Poi è stato il momento di Stefano
Deidda
del Ristorante Dal
Corsaro
, che ci ha presentato un uovo in due cotture: prima cotto
in acqua bollente per sei minuti e poi raffreddato in acqua e
ghiaccio, impanato due volte e fritto per creare una doppia
consistenza. L’uovo è presentato su un centrifugato di asparagi
selvatici e una terra di pane, cipolla e malto che richiede oltre due
giorni di preparazione. Il tutto viene decorato con le radici degli
spinaci e completato con uova di riccio di mare per creare un gioco
tra mare e terra. 
Luigi Pomata ,chef e patron del
ristorante che
porta il suo nome nel centro di Cagliari , ci ha proposto un passato
di zucca con erbe aromatiche sarde , arricchito con seppie appena
pescate (per sentire la parte iodata) condite con buccia di arancia e
limone del suo orto e per dare tutto il sapore della Sardegna ha
completato il servizio con dell’estratto di pino selvatico e olio di
lentischio.
Insomma gustare ma anche annusare i
profumi dell terra sarda.
Per ultimo, ma solo per aver preparato
il dolce Roberto Petza ( cuoco simpaticissimo, che non ha
perso occasione per fare battute su tutto ) del S’Apposentu
di casa Puddu – premio Lavazza di quest’anno – che in Sardegna
ha dato vita ad un progetto ampio che unisce la ristorazione ad una
scuola di cucina dove i giovani possono imparare la cucina e il
rispetto del territorio .
Il suo piatto era un biscotto al
cioccolato senza farina con mandorle croccanti di Siddi accompagnato
da un gelato di filu ferru (un distillato di vinacce) con della
gelatina di arance, del pompelmo e dell’olio extravergine di oliva.Il
degno finale di una degustazione così ricercata e squisita.
Queste delizie sono state accompagnate
dai millesimati di Guido
Berlucchi
, prima un bianco, poi un eccellente Franciacorta Cellarius Rosè .
Unico rammarico in questa occasione di
non avere il dono dell’ obiquità , tante erano le proposte, ma
purtroppo, a causa della concomitanza , non ho potuto seguire tutto
quello che avrei voluto.
Comunque è stata una grande esperienza
ed ora aspetto impaziente il prossimo anno per l’ undicesima
edizione di Identità Golose.

Premio dell’amicizia blogger

Agosto è stato un mese che mi ha visto un po’ povera di post, ma settembre sembra partire con uno sprint nuovo.
Ho già alcune ricette in mente e poi mi sono vista offrire 2 premi !! Uno come blog affidabile 100%  e questo dell’amicizia tra blogger. A volte si conoscono persone ( anche solo virtualmente) che condividono con te tante passioni ed è bello ritrovarle, scambiarsi pareri e a volte fare anche quattro risate.
Per questo premio devo ringraziare ben 2 amiche Ale  del blog La cucina di zia Ale e  Cri  del blog Le ricette del bimby e …molte altre, che hanno voluto darmi la possibilità di farmi conoscere .

Per ottenere il premio devo pagare pegno dicendovi 7 cose di me
1) mi piace scoprire nuovi ingredienti
2) se sono nervosa devo impastare qualcosa
3)anche se sono sola mi piace cucinarmi qualcosa di buono
4)preferisco la montagna  al mare
5)posso rinunciare ai dolci, ma mai alla pizza
6)sono super disordinata
7)se posso invitare qualcuno a cena sono contenta

e adesso devo segnalarvi  dei blog piccini come il mio ( con meno di 200 followers ) a cui passare il premio.

Marti di   me and food
Sara di   fior di vaniglia
Elisa de il fior di cappero
Laura de i colori di Laura
Malida de il mondo di Malida
Eleonora di Pain d’épices et pépins

Blog 100% affidabile

Ho cominciato questa avventura un po’ per gioco, ma mi ci sono appassionata. Mi piace condividere con voi le mie ricette, non per insegnare niente ma perchè mi fa piacere scambiare pareri e ricevere consigli.
Si conoscono persone fantastiche e una di queste è Cristina del blog Le ricette del bimby e…molte altre , persona deliziosa e il suo blog è sempre pieno di bellissime ricette.
Oggi Cri mi ha fatto davvero un bel regalo, ha consigliato il mio blog come blog 100% affidabile !!

Come si distingue un Blog Affidabile? Per alcuni semplici ma importanti regole :
1) E’ aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l’argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Per questo ho scelto anch’io 5 blog che mi piacciono, sperando di far cosa gradita :
Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio “Il Blog Affidabile”  disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile .
Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli
di essere conosciuti da un pubblico più ampio come gli artigiani, le
aziende e i professionisti iscritti su http://www.gliaffidabili.it/
“.

 Monique  di Miel e ricotta
 Gabila  di  Pane dolce al cioccolato
 Micol di Le ricette di Micol
 Ale di La cucina di zia Ale
 Rosi  di  Briciole di bontà