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Brunch

Questa volta potrebbe essere quasi amore , la mia focaccia con i buchi e pasta madre

A volte basta conoscersi un po’ di più
per capire che si può andare d’accordo, è quello che mi è successo
con la pasta madre. Non è ancora more , ma cominciamo a piacerci.
Sabato sono andata ad un corso sulla pasta madre integrale e sarà
stato l’ambiente amichevole e molto piacevole, sarà stata la
semplicità con cui Lorenza e Miriam vivono il loro rapporto con la
pasta madre ma mi sono decisa a dargli ancora una chance.
Nel pomeriggio ho fatto subito dei
crackers integrali con semi e oggi ho voluto tentare con la focaccia.
Ho voluto sperimentare e mettere insieme un po’ di nozioni , il
lievitino, la pasta madre in esubero, l’alta idratazione , il
risultato è stato oltre ogni mia immaginazione , soffice , piena di
buchi e una crosta croccante. Una meraviglia .
Adesso devo continuare, provare anche
con il pane integrale .
Per una teglia di quelle da forno :
Lievitino:
300 pasta madre ( di farina di grano
tenero)
150 g di farina tipo 1
200 g acqua fredda
Impasto :
225 g farina tipo 1
15 g sale
40 g olio
280 g acqua ( circa )
1 cucchiaio di malto d’orzo 
La pasta madre l’avevo rinfrescata il
giorno prima e dato che ne avevo tanta ho deciso di provare a usarne
tanta e ridurre i tempi di lievitazione , con questa dose di PM
potrete impastare la mattina e mangiare la focaccia alla sera .
Fate un lievitino impastando
velocemente la PM, la farina e l’acqua, poi coprite e fate lievitare
per 3 – 4 ore , finchè sarà raddoppiata e piena di bollicine.
Versate il lievitino nella ciotola
della planetaria , aggiungere un po’ della farina dell’impasto e
cominciare a lavorare con la foglia.
Alternate farina e 200 g di
acqua e incordate bene , ci vorrà tempo, non abbiate fretta, io ci
ho messo almeno 10 minuti.
Quando sarà ben incordato aggiungete
il resto dell’acqua poco alla volta ( un paio di cucchiai per volta )
non esagerate o rischiate di perdere l’incordatura. Per ultimi
aggiungete il sale, l’olio e il malto 

 sempre poco per volta.

A questo punto avrete un impasto molto
elastico ,mettetelo in un contenitore a lievitare ( io ho usato una
pirofila 20 x 30 ) , copritelo e lasciatelo finchè sarà raddoppiato
. ( 3 ore circa , ma dipende dalla forza della vostra PM e dalla
temperatura esterna ).
Preparate la teglia del forno mettendo
della carta forno spolverata di semola , rovesciate la pasta
delicatamente sulla teglia, difficilmente riuscirete a prenderla con
le mani, per cui fatela scivolare sulla teglia e poi con le mani unte
cercate di allargarla prendendola delicatamente da sotto . Non c’è
bisogno di stenderla troppo e lasciatela lievitare ancora 1 ora
sempre coperta.
Ora accendete in forno a 250°
ventilato , prendete la teglia, ungetevi le mani e fate dei buchi
con le dita , dato che l’impasto sarà molto elastico, date dei colpi
ben decisi con la punta delle dita.
Mettete un pochino di olio sulla
superficie , cospargete con sale a fiocchi e foglie di rosmarino.
Infornate e cuocete per circa 15 /20
minuti. La superficie dovrà essere ben colorita .
Appena tolta io la spruzzo con un
pochino di acqua usando un vaporizzatore ma potete non farlo, poi
fatela raffreddare su una griglia.

 Con questa ricetta partecipo alla raccolta di  Panissimo,

questo mese a casa di Sandra del blog Sono io, Sandra
e ringrazio anche  Barbara, di  Bread & companatico

La torta Nua, quando il virale è buono.

Sul web ci sono delle ricette che spopolano e ci sono periodi in cui si vedono sempre e solo le stesse ricette , una diffusione che al giorno d’oggi si direbbe virale. C’è stata la torta magica ( che io ovviamente ho fatto , anche se in versione cioccolatosa) , poi c’è stata la torta Nua , nessuno sa
esattamente di chi sia la ricetta per cui , per non far torto a nessuno, vi dico solo che io ho preso la base da Cristina e ho modificato le creme. E’ una torta semplice e veloce adatta sia alla colazione che a un fine pasto sostanzioso.
Per la base:
300 g di farina 00
200 g zucchero
100 g latte
4 uova
150 g olio di semi
Scorza di limone
1 bustina di lievito per dolci
70 g gocce di cioccolato
Per la crema : ( credo che ne avanzerà
un po’ ma potrete farci delle tartellette come queste )
250 ml latte
1 tuorlo
75 g zucchero
50 g farina
1 bustina di vanillina
Nutella a piacere.
Preparate la crema seguendo le indicazioni che trovate qui  e mettete da parte.
Accendete il forno a 200° con la
funzione ventilato.
Questo è il procedimento con il bimby, ma lo potete fare anche usando un mixer da cucina.
Polverizzare lo zucchero con la scorza di limone e aggiungere i liquidi : olio, latte, uova, lavorare 15 sec a vel 4.
Aggiungere la farina: 40/50 sec a vel 4 .
A 10 sec dalla fine aggiungere il lievito dal foro del coperchio con lame in movimento a questo punto alzate la velocità a vel 5 per qualche secondo. Per ultimo ho unito le gocce di cioccolato a velocità 1 solo qualche secondo per unirle al composto ( chi ha il TM31 o TM5 userà l’antiorario ).
Preparare una teglia , imburrata ed infarinata o  foderata con carta forno  versarvi l’impasto , poi aggiungete la crema a cucchiaiate mettendone un po’ qua e un po’ là sopra  cuocendo verrà incorporata dalla torta), poi io ho aggiunto dei ciuffetti piccoli di nutella sempre sparsa in giro , non dovete spalmarla , ma farla cadere a cucchiaiate.
Volendo potete fare metà crema gialla e metà al cioccolato o fare crema e marmellata invece della nutella, insomma a vostro piacimento.
Abbassate la temperatura a 180° e cuocete per 50 minuti circa .Se provate con lo stecchino la cottura , attenzione a non infilarlo vicino alla crema .

Sciroppo di fiori di sambuco

Di questo sciroppo ne ho sempre sentito
parlare tanto,sia per le sue qualità medicinali che per il buon
sapore, ma non lo avevo mai assaggiato.
Poi l’altro giorno guardano fuori dalla
finestra mi sono accorta di questa gran pianta di sambuco in fiore e
allora non ho resistito , ho chiesto consiglio su come farlo e Silvia
del blog Craft marmalade mi ha passato la sua ricetta e mi si aperto
un mondo nuovo. Buono, aromatico, con una leggera punta di agrume,
servito con ghiaccio e menta è anche molto dissetante.
Per cui se andate a fare una
passeggiata in campagna in questi fine settimana, approfittatene e
portate a casa un po’ di questi fiori e con pochi soldi avrete una
delizia per i giorni più caldi, se invece arrivate tardi e trovate le bacche vi consiglio questa marmellata di bacche di sambuco che ho fatto lo scorso anno e trovo buonissima con i formaggi.
Per circa 1,75 litri di sciroppo :
10-12 fiori di sambuco
1 l d’acqua
zucchero semolato q.b.(
circa 1 kg )
3 limoni medi meglio se bio
Procuratevi un grosso
contenitore da circa 2 litri di capacità , lavate bene i fiori e
togliete i gambi più grossi, scolateli e metteteli nel contenitore ,
aggiungete i limoni tagliati a fette e 1l di acqua fredda.
 ( io ho
messo delle fette di limone anche sopra ai fiori , così il peso ha
tenuto tutti i fiori ben a mollo nell’acqua ) , chiudete e fate
riposare a temperatura ambiente per 24-36 ore.
Trascorso questo tempo
filtrate il composto con una garza o un colino a maglie fini e pesate
il liquido ottenuto.
In un pentolino mettete il
liquido, pari peso di zucchero, portate a bollore e fate cuocere per
10/ 15 minuti mescolando ogni tanto.
Intanto preparate le
bottiglie ben pulite e imbottigliate lo sciroppo ancora caldo.
Fate raffreddare e
conservate in frigorifero.
Servite diluendo a piacere
con acqua fresca ( partite da 1 parte di sciroppo con 5 parti di acqua , poi vi regolerete secondo il vostro gusto ) ,aggiungete qualche cubetto di ghiaccio e qualche
foglia di menta o melissa ( come suggerisce Silvia).
Voglio provare a sciacchiare alcune foglie di menta con lo sciroppo ( tipo mojito) , poi aggiungere acqua e ghiaccio tritato , vi farò sapere come è . 

Tartellette alle fragole

Si avvicina l’estate e per molti si
avvicina la tanto temuta prova costume , si cominciano a mangiare
insalate , si abbandonano i dolci …..si abbandonano i dolci ??? No
!! Avete mai notato che se vi dicono che non potete mangiare una cosa
, immediatamente ne avete voglia? Allora basta farli piccoli, tanto
per toglierci la voglia di un dolcetto ma senza esagerare con le
calorie.
Queste sono delle semplici tartellete
con le fragole, ma potete farle con qualsiasi frutto voi preferiate.

Per 12 tartellette da 5 cm
Pasta frolla:
Crema pasticcera densa:
250 ml latte
1 tuorlo
75 g zucchero
50 g farina
1 bustina di vanillina

12 Fragole
Per finire:
Gelatina per dolci ( facoltativa)
Zucchero velo
Preparate la pasta frolla e fatela
riposare per 30 minuti in frigo .
Per la crema fate scaldare il latte in
un pentolino ( vi servirà poi per la crema , per cui sceglietene uno
non troppo piccolo) , in tanto in una ciotola mescolate bene con una
frusta il tuorlo con lo zucchero, aggiungete la farina,la vanillina e mescolate
bene.
Ora aggiungete il latte caldo al
composto sempre mescolando , poi rimettete tutto nel pentolino e
sempre mescolando cuocete a fuoco molto dolce per 4/5 minuti, finchè
sarà ben densa .
Mettetela in un piatto ( aiuterà a
raffreddarla più velocemente) , copritela con della pellicola e dopo
che si sarà intiepidita potrete metterla in frigo.
Stendete la pasta a 4mm circa di
spessore , foderate gli stampini che avrete scelto e bucherellate
molto bene il fondo.
Cuocete a 170° per 15/18 minuti ,
finchè saranno colorite ma non troppo scure.
Quando saranno fredde riempitele con la
crema pasticcera e appoggiate sopra una fragola .
Per la finitura potete passare le
fragole con della gelatina per dolci se le volete belle lucide oppure
semplicemente spolverizzatele con dello zucchero velo.
Conservatele in frigorifero fino al
momento di servirle.

Key lime meringue pie

E’ da un po’ di tempo che volevo fare questa torta , mi piace tantissimo. Abbastanza veloce da fare , pochi ingredienti, sapori incredibili.
La base di biscotti è dolce , poi un bello strato di crema al lime , aspra al punto giusto e ,se siete golosi come me , si finisce con uno strato di meringa che si scioglie in bocca.
E’ l’ideale per un pranzo in giardino , i suoi colori e la sua freschezza sono perfetti.
Certo per essere perfetta ci vorrebbero i lime delle isole Keys , non potendo averli andranno benissimo anche i nostri lime .
Non vi ho tentato neppure un po’ ??

Per una torta da 22 cm
( io per comodità preferisco le teglie con il fondo rimovibile)

Per la base:
150 g biscotti secchi integrali
60 g burro sciolto

Per la crema al lime :
100 ml succo di lime bio  ( circa 4/5 lime)
1 lattina di latte condensato da 400 g
1 cucchiaio di scorza di lime grattugiata
4 tuorli medi

Per la meringa :
100 g albumi
150g zucchero
60 g acqua

Frullate i biscotti in un mixer ( o metteteli in un sacchetto e schiacciateli con un mattarello), unite il burro sciolto e fatelo assorbire bene.
Stendete il composto in una tortiera e schiacciate bene con il dorso di un cucchiaio verso le pareti della tortiera così da avere uno strato uniforme e ben compatto.

Fate cuocere a 180° per 10 / 12 minuti , finchè sarà dorato , ma non troppo scuro.
Togliete dal forno e fate raffreddare mentre preparate la crema.
Abbassate il forno a 160°.
In una ciotola mescolate con un mixer elettrico il latte condensato con i tuorli, poi il succo di lime e la scorza. Quando tutto sarà ben amalgamato rovesciatelo nella base cotta .
Rimettete in forno a 160° per 15 minuti circa, finchè il centro della torta sarà consistente al tatto ( non deve essere molle ).
Nel frattempo preparate la meringa italiana. Fate uno sciroppo con lo zucchero e l’acqua e portandolo a 121° , montate gli albumi e quando lo sciroppo è pronto versatelo a filo sugli albumi sempre montandoli e continuate finchè saranno intiepiditi.
Quando la torta sarà cotta  con l’aiuto di un cucchiaio mettete la meringa sopra e dategli una forma irregolare .

Se volete dare un po’ di colore alla meringa passatela sotto il grill per qualche istante o coloratela con un cannello per dolci.
Decorate con un pochino di scorza grattugiata di lime .

Patè di fegato

Sarà che quando ero piccola si
facevano meno storie per mangiare ( i miei figli ne fanno tante ) ,
sarà che mia mamma voleva farci mangiare di tutto ( anche se non
sempre ci riusciva) ma il martedì spesso ci toccava il fegato . Il
martedì perchè era fresco, dato che il macellaio macellava il
lunedì e per pranzo fegato al burro e purè di patate.
Da allora ho imparato ad apprezzarlo,
che posso dire, mi piace !
Mi piace in quasi tutte le sue forme e
il patè è una delle mie preferite, forse perchè lo associo alle
feste .
Questa è una versione un po’
alleggerita del mio patè di Natale per la sfida del quinto quarto
dell’MTc di questo mese.

300 g fegato di vitello
100 g di lonza di maiale
100 + 200 g burro
130 g pancetta
1 cipolla piccola ( 80 g circa )
timo, maggiorana
2 foglie di alloro
sale , pepe , noce moscata
3 cucchiai di marsala
Per prima cosa pulite il fegato dalle
pellicine e mettetelo sotto un filo d’acqua corrente per fargli
perdere tutto il sangue residuo.
In una pentola abbastanza capace
mettete 100 g di burro con la pancetta, gli aromi e fate cuocere
lentamente , il burro non deve arrostire , ma sbollire.
Dopo circa 10 minuti aggiungete la
lonza a pezzettini e continuare la cottura dolce.
Dopo circa 15 minuti aggiungete la
cipolla a fettine , il pepe e la noce moscata.
Quando comincia ad asciugarsi
aggiungete il marsala e fate sfumare , poi unite il fegato.
Regolate di sale e cuocete per altri 15
minuti circa.
Ora lasciate riposare in frigo per 1
giorno.
Il giorno dopo ,togliete i 250g di
burro dal frigo, prendete il composto di carne freddo di frigo e
mettetelo in un mixer , macinatelo molto finemente (per non scaldare
troppo il composto usate gli impulsi o fate riposare ogni 10 sec. ),quando sarà completamente morbido,
senza più pezzetti di carne mettetelo in una ciotola più grande.
Montate un po’ il burro ammorbidito e
unitelo al composto di carne.
Regolate di sale e pepe e mettetelo nel
contenitore che userete per servirlo.
Mettetelo nuovamente in frigorifero.
Toglietelo 30 minuti prima di
consumarlo, servitelo con pane nero o crostini caldi di pane bianco.
                                             Con questa ricetta partecipo all’ Mtc
n. 38.

I panini lattemiele della mia infanzia

Uno dei miei ricordi d’infanzia sono i
panini lattemiele. Quando ero piccola le brioches o i croissants
erano delle bontà che si comperavano solo in alcune occasioni
speciali , quando si andava dal panettiere si potevano però
comperare le cremonesi o i panini lattemiele . Poco di più di un
panino, ma con quella nota dolce che ci piaceva tanto . A me piaceva
mangiarli per merenda con qualche pezzetto di cioccolato al latte ( crescendo
sono passata al fondente).
Trovo che al giorno d’oggi si è persa l’abitudine alla merenda sana,  bisognerebbe
ritornare alle merende classiche , pane e cioccolato, pane e marmellata. 
Non ci vuole tanto per fare un panino gustoso basta una buona farina e  questa del Molini Grassi , in
particolare , è un concentrato di bontà, un misto di farina di
grano tenero, farine integrali di segale, orzo, riso, e avena che
danno a questi panini un gusto in più,senza nulla togliere alla loro sofficità e delicatezza.
Per 11 panini :
500 g Multicereali Qb molino Grassi
15 g lievito di birra
270/ 300 g latte tiepido
100 g miele
4 cucchiai olio di semi
7 g sale
2 cucchiai di zucchero ( facoltativo )
1 uovo sbattuto per spennellare
granella di zucchero ( facoltativa )
Fate un lievitino con 100g latte , il
lievito e tanta farina quanta ne servirà per un composto morbido .
Fate riposare per 1 ora, poi mettete in
una ciotola grande ( io l’ho messo nella planetaria) e aggiungere
tutti gli altri ingredienti impastando bene. Sono dei panini non
molto dolci, per cui se volete una dolcezza più marcata aggiungete 2
cucchiai di zucchero.
Otterrete un composto liscio e
piuttosto consistente.
Fate lievitare 1 ora.
Dividete ora il composto in pezzetti da
80 g circa , fatene delle palline , poi dategli una forma leggermente
ovale.
Mettete a riposare sulla teglia del
forno coperta con carta forno per almeno un’altra ora.
Accendete il forno a 190° , prima di
infornare spennellate con un uovo sbattuto e volendo mettete della
granella di zucchero.
Cuocete per 15 minuti circa, dovranno
essere abbastanza scuri , ma non bruciati.
Fate raffreddare su una griglia.
Serviteli lisci o accompagnateli con
marmellata o altro miele.
                                     Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Grassi 

Hot cross buns per il brunch di Pasquetta ( 7° Re-cake )

So che nella tradizione britannica gli
hot cross buns si fanno per Pasqua, ma a casa mia il mattino di
Pasqua è riservato ai preparativi per il pranzo e la colazione
diventa l’ultimo dei miei pensieri, mentre a Pasquetta siamo tutti
più rilassati e un brunch è l’ideale.

Sono dei panini semi dolci, morbidi,
ottimi così o farciti con burro e marmellata. 
Per 12 panini (da 70 g cad )
90 g burro fuso e freddo
125 g latte tiepido
8 g lievito secco o 24 g lievito di
birra fresco
50 g zucchero
5 g sale ( circa ½ cucchiaio )
buccia grattugiata di limone
buccia grattugiata di arancia
2 uova
430 g farina 00
50 g ribes disidratati ( io ho usato dei cranberry disidratati)
2 cucchiai di marmellata o gelatina di
albicocche
Per la croce:
70 g farina
1 cucchiaio di olio
60 g acqua
sale
Se usate un mixer tutto sarà veloce e
facile. ( io ho usato il bimby ).
Mettete nel mixer il latte, aggiungete
lo zucchero, il lievito, il burro, le scorze , le uova , poi la
farina e per ultimo il sale, impastate per 2-3 minuti finchè non
sarà morbido e ben impastato.
Aggiungete i ribes e amalgamateli
all’impasto.
Se usate il bimby: Scaldate il latte 1 minuto a 90°, poi unite tutti gli ingredienti con le lame in movimento a vel.4 , impastate a vel spiga per 3 minuti . Per ultimo unite i ribes ( o quello che usate) e fare impastare per 30 secondi a vel 2.
Rovesciate su un piano infarinato e
impastate brevemente , per amalgamare bene tutto.
Mettete in una ciotola a lievitare per
1 / 1 ½ ora.
Quando sarà raddoppiato rovesciatelo
su un piano, dategli la forma di un tronchetto , tagliatelo in 12
pezzi uguali ( io li peso ) , poi formate delle palline , mettetele
sulla teglia del forno o in uno stampo ben distanziati , coprite con
della pellicola e fate lievitare ancora per circa 1 ora o finchè
saranno raddoppiati.
Accendete il forno a 190° .
Prima di infornare preparate il
composto per la croce mescolando la farina con olio, acqua e sale,
dovete ottenere un composto denso , ma non troppo. ( un’amica ha
detto consistenza vinavil , per darvi un’idea).
Aiutandovi con un cornetto di carta o
una sac a poche fate le righe sui buns e infornateli per 18/20
minuti.
Fateli raffreddare su una gratella e
quando saranno appena tiepidi spennellateli con la marmellate che
avrete intiepidito e passato al colino per togliere i pezzetti ( se
usate della gelatina questo passaggio non serve) per lucidarli.
Ora non mi resta che augurarvi Buona
Pasqua ! 
                                                 Con questa ricetta partecipo al 7°Re-cake .
                 Se volete saperne di più venite qui a leggere o nel blog delle nostre organizzartici :

La mia versione personale della pastiera

Non ho origini partenopee , non ho
amici con la ricetta segreta tramandata da generazioni, non ho vicini
che mi omaggino della pastiera per Pasqua e allora non mi resta che
farmela, ma come piace a me , senza crema , con l’acqua di rose e
pochissimi canditi. Anni fa trovai questa ricetta su un giornale, ho
aggiunto qualcosa, ho tolto qualcosa, ho modificato qualcosa e adesso
mi piace. So che per tanti sarà un’eresia, ma non la chiamo
napoletana, la chiamo la “mia” pastiera .
Per una teglia di 24 /26 cm ( io
preferisco quelle con bordo apribile)
Per la pasta frolla :
400 g farina 00
200 g burro
200 g zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
1 pizzico di sale 
scorza di limone grattugiata
per il ripieno :
1 confezione di grano cotto in vetro (
circa 580 g )grattugiata
100 g latte
25 g burro
scorza di limone
1 cucchiaio di zucchero
250 g ricotta ( per me vaccina )
170 g zucchero
3 tuorli
3 albumi montati a neve
3 cucchiaini di acqua di rose
30 g scorza di arancio candita
Zucchero a velo per decorare
Per la frolla , mettete in un mixer la
farina, il burro, lo zucchero, il sale, la scorza e fate impastare qualche
istante, aggiungete le uova e fate andare ancore per poco, così da
impastare bene tutto, se l’impasto fosse troppo asciutto , aggiungete
1 o 2 cucchiai di acqua fredda.
Rovesciate il composto su un piano e
impastate velocemente a mano per amalgamarlo bene, poi avvolgetelo in
un foglio di pellicola e fate riposare in frigo finchè il ripieno
sarà pronto.
Scolate il grano in un colino e
sciacquatelo sotto l’acqua fredda, mettetelo poi in un pentolino con
il latte, lo zucchero, il burro e la scorza di limone , cuocete a
fuoco dolce , mescolando ogni tanto , finchè sarà un bel composto
denso ( tra i 10 e i 15 minuti). Togliere dal fuoco e far
raffreddare.
In una ciotola mescolate bene la
ricotta con lo zucchero , poi unite i tuorli , sempre mescolando bene
, l’acqua di rose ( ma se non vi piace potete usare il millefiori o i
fiori d’arancio), poi i canditi a pezzetti e per ultimo unite gli
albumi a neve.
Stendete la frolla a uno spessore di
circa 5mm , foderate bene uno stampo imburrato e infarinato con la
pasta frolla fino al bordo della teglia togliendo la pasta in
eccesso.
Unite il composto di grano a quello di
ricotta e poi versatelo nella tortiera .
Con la pasta avanzata fate delle
strisce che metterete a coprire la torta.
Infornate a 180° per 50-60 minuti
circa , dovrà essere ben colorita e il ripieno sodo al tatto.
Fate raffreddare nella teglia per 1
giorno , poi sformatela e spolverizzatela con zucchero a velo.
Se avete tempo, la pastiera migliora se
preparata 1 o 2 giorni prima del consumo.

Una colazione più che sana, i simil pangoccioli

Far fare una buona colazione hai nostri
ragazzi non è sempre facile, ci vuole qualcosa di leggero ma che gli
dia la giusta energia per cominciare bene la giornata. Io non amo le
merendine confezionate ( a differenza dei miei figli naturalmente)
per cui cerco sempre di fargli provare qualcosa di buono e fatto in
casa . Dopo la crostata, la merenda più gettonata sono i panini
dolci al cioccolato cioè i pangoccioli .

Questa ricetta di Paoletta di Anice e cannella è quella che più ci piace. Veloci, soffici e veramente
buoni. 
Per 18 pangoccioli :
250 g farina 00
250 g manitoba ( quella che si trova al
super mercato )
oppure, se l’avete,potete usare 500 g
di farina 00 W330.
10 g lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
1 tuorlo
1 uovo intero ( anche se servirà
separato )
75 g zucchero
10 g sale
50 g burro ( diviso in 2 parti )
25 g strutto
75 g gocce di cioccolato messe in un
sacchetto di plastica e tenute in freezer
buccia di arancia grattugiata
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g acqua
115 g latte
Per finire :
1 tuorlo
3 cucchiai di latte

Nella ciotola della planetaria fate un
lievitino con 150 g di acqua , 150 g di farina presa dal totale , il
lievito, il miele, mescolate bene e fate riposare per 1 ora circa
finchè sarà gonfio.
Intanto preparate il burro aromatico
sciogliendo dolcemente metà del burro ( 25 g) con la scorza
d’arancia. Appena il burro comincia a sfrigolare , spegnete e
lasciate riposare.
Mettere la foglia sulla planetaria e
cominciate ad impastare aggiungendo al lievitino metà del latte, ¼
dello zucchero e tanta farina quanta ne serve per incordare, poi
aggiungere :
l’altra metà del latte , un’altro ¼
di zucchero e farina per incordare,
un albume , terzo ¼ di zucchero,
farina per incordare
un tuorlo, quarta parte di
zucchero,farina per incordare,
l’altro tuorlo, sale, farina per
incordare,
ora aggiungere tutta la farina rimasta
e fate incordare bene capovolgendo l’impasto ogni tanto .
Aggiungete il burro poco per volta , lo
strutto e la vaniglia.
Lasciate impastare bene finchè si
staccherà dalle pareti della ciotola, ora montate il gancio e unite
le gocce di cioccolata fredde mescolate alla velocità minima ,
girando l’impasto , così che si amalgamino bene.
Fate riposare per circa 1 ora coperto.
Dopo questo tempo , spezzettate
l’impasto facendo delle palline da 60 g cadauna.( Paoletta le fa da 85 g , ma per noi sono troppo grandi ).
Qui trovate la spiegazione di come
farle bene.
Mettetele a lievitare su una teglia
foderata con carta forno, spennellate con il tuorlo mescolato con il
latte e fate lievitare per circa 1ora e ½ .
Accendete il forno a 180°
Prima di infornarli, pennellate
nuovamente i pangoccioli con il tuorlo .
Cuocete per circa 12 minuti o finchè
saranno ben dorati.
Fateli raffreddare su una griglia.
Io ne congelo alcuni già cotti, poi
la sera li tolgo dal congelatore e al mattino sono pronti per una
colazione deliziosa.