Con questo nome mia mamma ha salvato questa ricetta. Su un foglio di un blocchetto per appunti, con le dosi scritte solo in parte perchè una volta si usava così, le dosi erano per la farina, le uova e lo zucchero, poi tutto il resto era”ad occhio” , si sapeva per esperienza impastando quale era la dose giusta di acqua e la consistenza che doveva avere la pasta, quindi anch’io ho devuto provare la ricetta per capire se andava bene.
Queste chiacchere me le ricordo molto bene, la sig. Zanzi mandava suo marito a portarci grandi vassoi ( e intendo veramente grandi) di chiacchere appena fatte, sottilissime, più sottili di quelle che si trovano in commercio, friabilissime e con lo zucchero semolato, non a velo, sopra e mi ricordo che finivano in pochissime ore, erano troppo buone.
Impastate la farina con lo zucchero, il sale, la scorza grattigiata e le uova, aggiungete poco per volta il vino bianco fino ad ottenere una pasta ben amalgamata ma soda, tipo la pasta all'uovo, se il vino non fosse abbastanza aggiungete 1 cucchiaio di acqua per volta fino alla giusta consistenza . Coprite e fate riposare per 10-15 minuti.
Nel frattempo preparate una pentola larga con l'olio a 180° per friggere, un piatto con della carta assorbente e un piatto dove posizionare le chiacchere finite.
Tirate la pasta sottile, circa a un paio di millimetri, potete usare il mattarello o la macchina per la pasta ( io uso quella). Con la rotella dentellata ricavate dei rettangoli e fate 2 tagli all'interno del rettangolo senza arrivare ai bordi, seviranno per far arricciare la pasta .
Cuocete pochi minuti per lato, la pasta si gonfierà e colorerà in pochi istanti, sgocciolate sulla carta assorbente, poi mettetele su un piatto e cospargetele con lo zucchero che preferite.
Recipe Notes
La manitoba aiuta l'impasto a poter essere steso molto sottile e ad assorbire meno grasso.
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Spero che anche a voi possano piacere come piacciono a me, anche se le mie non sono ancora perfette come quelle della sig. Zanzi.