La cotognata è un dolce che io associo al mio papà. Ne era goloso e spesso raccontava che quando era piccolo ( era nato nel 1923 ) non si mangiavano tanti dolci come oggi, qualche torta per le occasioni speciali, i dolci fatti dalla mamma ( ma non nel caso di mia nonna) e quando si poteva si comprava la cotognata, una via di mezzo tra una caramella e un dolce .
Ci siamo, ormai il profumo del Natale è nell’aria. Le città cominciano a vestirsi di luci, le vetrine mettono in bella vista le idee migliori per i regali, si preparano le liste con i nomi delle persone care cui vogliamo fare un presente e nei negozi alimentari compaiono i primi panettoni e pandori.
Quest’anno la mia pianta di castagne, complice il clima, penso, mi sta regalando tantissime belle castagne. Ho già cominciato a fare i marron glacè, poi ho voluto provare a metterne alcuni sotto vetro, canditi con lo sciroppo ( vi dirò come sono venuti ) , altri congelati pronti per i prossimi mesi ma ne ho ancora parecchi.
Domenica allora ho voluto provare a fare il Montblanc, un dolce ormai quasi scomparso nella sua ricetta originale. Lo si trova fatto con i marron glacè o varianti più sbrigative, ma io ho voluto provare a farlo seguendo una vecchia ricetta.
La parte noiosa di tutte le preparazioni con le castagne è doverle pelare, ma in questo caso non bisogna stare attenti a non romperle, quindi è tutto più facile.
La ricetta originale prevede l’uso delle meringhe per decorazione ma io ho voluto usarle per una base, così da poter fare delle monoporzioni che sono decisamente più carine da servire visto che questo dolce è da servire con un cucchiaio e inevitabilmente si disferà.
La decorazione finale potrà essere fatta con un marron glacè o con un bel ciuffo di panna montata leggermente zuccherata.
- 800 g castagne sbucciate secondo le spiegazioni della ricetta
- 500 g latte intero
- 80 g zucchero
- 1 bacca di vaniglia o 1 cucchiaino estratto di vaniglia
- Opzionali :
- 1 cucchiaino di cacao
- ½ bicchierino di rum
- Per decorare :
- 200 ml panna montata
- meringhe
- Per pelare le castagne facilmente incidetele poi mettetele a bollire in acqua leggermente salata per 10 minuti, poi prendetene 3-4 per volta , lasciando le altre nell'acqua calda e pelatele.
- Quando le avrete pulite tutte mettetele in una pentola con il latte , lo zucchero, la stecca di vaniglia o l'estratto.
- Cuocetele per circa 30-40 minuti mescolando ogni tanto , finchè saranno morbide.
- Passatele ora al passaverdura fine o con un mixer ad immersione .
- Aggiungete a vostro gusto il cacao e il liquore. Io ho aggiunto solo 3 cucchiai di liquore al cioccolato.
- Fate raffreddare .
- Per comporre il dolce mettete l'impasto in una siringa per dolci con la bocchetta con i buchi tipo spaghetti. Fate scendere i vermicelli su un piatto da portata o sulla base di meringa come ho fatto io. Decorate con panna montata e meringhe.
In questo periodo mi sto divertendo a giocare con i mini gelati , preparo il gelato e poi gli do la forma usando gli stampi al silicone e finendoli poi con una copertura di cioccolato e altro.
Questa estate è strana, un giorno fa caldo e il giorno dopo sembra di essere in autunno, ma estate o autunno al gelato io non so rinunciare.
Non sono proprio una ragazzina e quando ero piccola i dolci erano più semplici. Si c’erano le torte con creme tipo la Saint’Honorè ma si mangiavano solo per le feste, per la domenica o qualche altra occasione c’erano dei dolci meno elaborati. Continue Reading…
Artusi è un mito della cucina italiana, nato nel 1820, la sua cucina e il suo libro La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene ancora oggi sono pieni di idee innovative e scritti in un modo veramente particolare. Se non vi è mai capitato di leggerne uno fatelo, potete trovarne anche gratis online o per pochi centesimi su amazon. Le ricette sono numerate e questa dei biscotti è la n. 572 .
Avanti , alzi la mano chi non conosce Yotam Ottolenghi ! Se non lo conoscete dovete subito porre rimedio a questa lacuna. Ottolenghi è l’autore di diversi libri di ricette medio orientali, semplici da fare ma molto particolari e gustose.
Io l’ho conosciuto diversi anni fa e da allora compro i suoi libri ( o mi vengono regalati, grazie ancora Elisabetta ) e non mi ha mai delusa. Mi manca ancora Plenty more, ma provvederò a breve.
Tornando a noi, io e la mia amica Paola di La cucina in collina abbiamo pensato di creare un piccolo club del libro con indirizzo culinario. Non solo libri di ricette ma che abbiano comunque un riferimento alla cucina.
Il primo libro ovviamente è Jerusalem di Ottolenghi , quindi se avete fatto qualche ricetta di Ottolenghi seguiteci si instagram o su facebook e taggateci con l’hastag #dilibriedicucina. Ci scambieremo pareri e opinioni.
Per ora, visto che qui è ritornato l’inverno ed è una giornata piovosa vi lascio questa buonissima torta alle mandorle con sciroppo di clementine di Yotam Ottolenghi ovvviamente.
- 200 g burro
- 380 g ( 300 + 80 ) di zucchero extra fine
- scorza grattugiata e succo di 4 clementine ben succose
- scorza grattugiata e succo di 1 limone
- 280 g mandorle macinate
- 5 uova medie
- 100 g farina 00
- 1 pizzico di sale
- strisce di scorza di arance per guarnire
- Foderate una tortiera apribile da 24 cm di diametro con carta forno, sia il fondo che i bordi.
- Scaldate il forno a 170°
- In un mixer sbattete a velocità moderata il burro morbido, lo zucchero, la scorza dei 2 agrumi.
- Unite poi metà della farina di mandorle, le uova e con una spatola mescolate bene il fondo del mixer . Unite poi il resto delle mandorle, le farina, il sale e proseguire fino ad ottenere un composto liscio .
- Mettete l'impasto nella tortiera e livellatelo.
- Cuocete per circa 50 minuti, controllando la cottura con uno stecchino.
- Quando la torta sarà quasi cotta preparate lo sciroppo mettendo in un pentolino il succo del limone, delle clementine e 80 g di zucchero, portate ad ebollizione.
- Quando la torta sarà cotta, senza toglierla dalla teglia spennellatela con lo sciroppo e fatelo assorbire bene.
- Lasciatela raffreddare nella teglia e poi quando sarà ben fredda, toglietela. Decoratela con le strisce di arancia.
E’ una torta che prende la sua morbidezza dallo sciroppo di clementine, quindi non pensate che sia troppo.
Tenetela coperta in un contenitore se non la finite subito o tenderà a seccarsi.
E’ un mese che non pubblico nulla. Durante le feste il tempo scorre veloce, gli impegni sono tanti e io non sono capace di organizzarmi per tempo. Quest’anno ho deciso di dedicarmi di più alla mia famiglia, a mio figlio che è tornato a casa per una decina di giorni e meno alla cucina.
Ho cucinato si , ma per la mia famiglia, senza foto, post e ricette da scrivere. Mi sono presa una pausa dal blog e ora torno con una torta che, a dire il vero, ha fatto Giulia. L’ha fatta in 2 versioni, una più bassa e una più alta. A mio gusto vince quella alta.
Una crostata ricca con crema frangipane e un generoso strato di marmellata di fichi.
Per farla ha usato una fascia microforata per crostate di Pavonidea di progetto crostate da 17 cm di diametro e il tappetino microforato in silicone sempre di Pavonidea per cuocerla, che ormai è irrinunciabile in qualsiasi ricetta.
- Per la pasta frolla:
- 200 g farina 00
- 100 g burro morbido
- 65 g zucchero
- 1 uovo intero
- 1 pizzico di sale
- Per la crema frangipane:
- 130 g burro morbido
- 110 g zucchero
- 2 uova
- 100 g farina di mandorle
- 50 g farina 00
- qualche goccia di essenza di mandorle amare
- 1 pizzico di sale
- Per completare :
- 100-150 g marmellata di fichi ( o il vostro gusto preferito)
- Per finire :
- 2 cucchiai di mandorle a lamelle
- zucchero velo
- Preparate la pasta frolla mettendo tutti gli ingredienti in un mixer per pochi istanti, giusto il tempo di ottenerre una pasta omogenea, versate sul piano, impastate a mano per dargli una forma rotonda, coprite con della pellicola alimentare e mettetela a riposare in frigo per almeno 30 minuti.
- Per la crema mescolate, con delle fruste elettriche, il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema, poi aggiungere le uova, una per volta, sempre mescolando .
- Aggiungere poi le due farine, il sale e l'essenza di mandorle.
- Stendete la frolla a circa 4 mm e foderate lo stampo . Bucherellate il fondo di frolla con una forchetta e ricopritelo con uno strato di marmellata , poi delicatamente versate la crema fino a raggiungere il bordo della pasta. Cospargete le mandorle a lamelle sulla superficie.
- Cuocete a 160° per circa 55 minuti . Dovrà risultare ben colorita.
- Quando sarà fredda spolverizzatela di zucchero a velo.
Se invece preferite una torta più bassa, allora usate uno stampo da 24 cm con questa stessa dose.
Non è una crostata dietetica, ma una fettina a colazione o per merenda è veramente buona.
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