Non so perchè ma quando sento il Natale arrivare mi viene voglia di preparare quei dolci, più piccoli, da colazione, da merenda, quelli che prepari quando sai che viene un’amica a trovarti per quattro chiacchere e vuoi offrire qualcosa con il caffè, ma che non vi distragga dalle mille cose che dovete raccontarvi . Un dolce che si possa sbocconcellare mentre si chiacchera, ecco le treccine alla ricotta di Luca Montersino sono così.
Leggere, senza uova, delicate nel sapore , morbide ma non troppo, ideali per essere anche inzuppate nel latte.
La ricetta fa parte di Croissant e biscotti il libro che in questi 2 mesi testeremo per Cakes lab.
Non pensate subito che ci piace vincere facile, come tanti grandi chef anche Montersino, a volte, è poco preciso nelle sue ricette.
In questa, ad esempio, non spiega quanto deve essere lungo il rottolo di pasta e quanti pezzi vengono con la dose che propone.
Nella spiegazione della ricetta non si capisce se l’uovo va nell’impasto o serve solo x spennellare alla fine e non si parla negli ingredienti dello zucchero per spolverarli.
Comunque vengono 22 treccine , l’uovo serve solo per pennellare quindi lo potete sostituire con del latte e secondo me e il mio forno 150° sono troppo pochi, io ho fatto 175° e 20 minuti sono giusti. ( la prima volta a 150° erano crudi).
Ecco la ricetta per le treccine
Tempo di preparazione | 15 minuti |
Tempo di cottura | 20 minuti |
Porzioni |
treccine
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- 1 cucchiaio zucchero semolato
- 1 uovo sbattuto o un poco di latte
Ingredienti
Per finire
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- Mescolate tutti gli ingredienti e impastate, senza lavorare troppo, fino ad ottenere un composto liscio e ben amalgamato. Ricavate dall'impasto tante palline, ognuna del peso di circa 60 g. Stendete ogni pallina in un filoncino lungo circa 20 cm, piegatelo a U e intrecciatelo 2 volte . Disponete le treccine su una teglia foderata con carta forno, pennellatele con l'uovo sbattuto( o del latte ) e cospargetele con lo zucchero. Cuocetele in forno caldo a 175° per circa 20 minuti. Finchè saranno dorati
Quindi a questa ricetta, più per come è scritta, che non per il gusto do una faccina contenta ma non felice.