Eccoci nella stagione dei picnic, dei pranzi all’aperto , degli inviti tra amici, delle domeniche pigre, degli aperitivi in terrazza.
Non so voi ma io amo i finger food , le torte salate monoporzione ( forse l’avevate già capito), tutto quei cibi che mi danno la possibilità di assaggiare più cose diverse.
La cosa che amo di più delle vacanze, sopprattutto all’estero sono le colazioni esagerate, quelle che a casa non farei mai, ma che in vacanza non mi faccio mai mancare, magari poi salto il pranzo ma la colazione non si salta mai.
La ricetta di oggi si rifà al breakfast tradizionale, quello con pancetta e uova, sono delle mini quiche con tutti i sapori dell’english breakfast.
Per questa ricetta ho usato il mio stampo per biscotti di Le Creuset che oltre a darmi la sicurezza dell’antiaderenza e quindi di sformare delle tartellette perfette ha anche una forma particolare, non molto profonda e più larga rispetto a una teglia da muffin, così tutti i miei ingredienti saranno ben disposti e l’uovo avrà il suo spazio al centro.
Con una tazza di caffè lungo saranno pefetti per la colazione, con un bicchiere di vino bianco ottimi per l’aperitivo.
Se volte potete aggiungere un tocco piccante aggiungendo un pizzico di peperoncino alla pasta o dei peperoncini al ripieno.
Stavo pensando a quale sugo fare per un contest sulla reinterpretazione dei sughi regionali e visto che questa settimana la tappa è nelle Marche e alcune amiche su facebook discutevano della pasta al fumè, se fosse o no un piatto della tradizione marchigiana ecco che ne ho approfittato e ho provato a farne una mia versione.
Alla fine la decisione è stata per un si, lo è, quindi il mio piatto per le Marche sarà la pasta al sugo fumè, molto anni ’80 forse, ma molto gustosa.
Solo 3 ingredienti, quindi mi raccomando servirà un’ottima pancetta affumicata e della passata di pomodoro eccellente oltre ad un’eccellente pasta .
Tritate la pancetta e fatela rosolare in una grande padella in poco olio finchè sarà dorata ma non abbrustolita, aggiungete ora la passata di pomodoro e fate cuocere a fuoco basso per 30 minuti.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata.
Quando il sugo si sarà addensato, aggiungete 3-4 cucchiai di panna a vostro gusto , regolate di sale e pepe ora, visto che la pancetta essendo già saporita cuocendo avrà rilasciato il suo sale.
Per rinforzare il sapore affumicato, ho aggiunto 1 pizzico di paprika affumicata.
Scolate la pasta e versatela nella padella del sugo, fate saltare 1 minuto la pasta delicatamente e servite calda con una bella spolverata di parmigiano reggiano.
3.5.3226
A volte le mode ci fanno abbandonare delle ricette che sono gustosissime. Questa ricetta, per il solo fatto di contenere la panna e il sugo è stata un po’ abbandonata a favore di ricette più light , ma ogni tanto tornare alle tradizioni fa bene al cuore e al gusto.
Quante volte vi sarà capitato di sentire qualcuno chiamare gruviera il formaggio emmentaler ? Tante , è quasi di uso comune , ma quante volte si usa il “gruviera” al posto del gruyère? Tante , perchè i nomi sono simili e si pensa che gruviera sia l’italianizzazione di gruyère , ma emmentaler e gruyère sono formaggi molto differenti. L’emmentaler è dolce , morbido e soprattutto con i buchi ! Il gruyère invece è un formaggio a pasta dura , molto saporito e senza i buchi !
Una curiosità, per una forma di Gruyère di 35 kg occorrono circa 400 litri di latte
crudo fresco. Durante i numerosi
mesi di stagionatura, le forme vengono periodicamente spazzolate,
lavate con acqua salata e capovolte. L’umidità permette alle muffe di
svilupparsi e queste favoriscono poi la maturazione del formaggio, dalla
crosta verso l’interno. È questo processo che dà al Gruyère DOP il suo
specialissimo sapore.
Se siete curiosi di saperne di più potete consultare il sito dei formaggi svizzeri , io intanto vi propongo una ricetta da gusto un po’ agro dolce preparata con il gruyère ( quello senza i buchi ) .
Per 6 mini quiche da 10 cm:
per la pasta brisée:
250 g farina bianca 00
150 g burro freddo a pezzetti
1 uovo intero grande
1 pizzico di sale
1 pizzico abbondante di pepe di sichuan (in sostituzione potete usare anche del pepe bianco )
per il ripieno:
1 mela renetta o golden ( circa 150 g pulita )
70 g gruyère
70 g pancetta dolce
10 g burro
1/2 cipolla di tropea
per la liaison ( la crema che legherà il ripieno):
2 uova intere
150 g panna da cucina ( in questo caso va meglio di quella fresca)
sale , pepe, noce moscata
Mettete tutti gli ingredienti per la pasta in un mixer e fate andare per qualche minuto , finchè si formerà una palla. Rovesciatela su un piano, impastate qualche secondo a mano, formate un panetto , avvolgetelo in pellicola alimentare mettete in frigo a riposare per almeno 30 minuti.
Tagliate la cipolla a pezzetti piccoli o a striscioline, fatela saltare in una padella con il burro qualche minuto , aggiungete poi la mela, la pancetta e fate cuocere per 5 minuti.
Preparate la liaison, sbattendo in una ciotola le uova con la panna , regolate con sale , pepe e un pizzico di noce moscata.
Stendete la pasta brisèe ad uno spessore di 3 mm circa , foderate le teglie, riempitele con il ripieno , il formaggio grattugiato e coprite con la liason.
Mettete in forno a 200° per altri 35-40 minuti , finchè saranno colorite.
Servite calde o tiepide .
Vi avevo promesso una ricettina con la
pancetta piacentina DOP e vista la stagione ho pensato ad una
insalatina con un tocco goloso.
Non bisogna pensare che i salumi siamo
dannosi alla nostra salute e non vadano bene in una dieta sana. Vanno
benissimo, anzi in una dieta equilibrata si possono mangiare fino a
70 g di salumi 2 volte alla settimana . La varietà di salumi poi, ci
aiuta a variare continuamente assecondando le nostre esigenze e i
nostri gusti.
Se li abbiniamo a della verdura saranno
un piatto perfetto per un pranzo estivo .
Dose per persona:
150 g di misticanza
2 bocconcini di scamorza affumicata( circa 50 g)
4 fette di pancetta piacentina DOP
4-5 pomodori essiccati sott’olio
1 fetta di pane rustico
Per condire :
Olio extravergine d’oliva
aceto balsamico di Modena
Sale
Preparate dei crostini facendo
abbrustolire la fetta di pane leggermente unta e salata e tagliandola
poi a cubetti .
Avvolgete i bocconcini di scamorza con 2 fette di pancetta non troppo sottile e infilateli su uno spiedino
di legno.
Preparate l’insalata in una ciotola e
conditela , unitevi i pomodori a tocchetti , i crostini di pane
abbrustolito.
Fate scaldare bene una padella
antiaderente , mettete i bocconcini di formaggio rivestiti di pancetta e fateli
scaldare . Girateli spesso così che il formaggio cominci a fondersi
e la pancetta si abbrustolisca leggermente.
Servite subito mettendo lo spiedino
sopra l’insalatina.
Come
vi avevo già raccontato io amo i salumi . Li amo tutti ma ci sono
alcuni ai quali non so resistere per la loro bontà e versatilità .
La pancetta piacentina è una di questi.
La
pancetta piacentina DOP: deriva dal taglio grasso di suino, chiamato
pancettone.
Per la
lavorazione si compie l’operazione di salagione secondo la ricetta
tradizionale con una miscela di sale e spezie. Dopo un periodo di
riposo a freddo e la fase della massaggiatura, le pancette vengono
arrotolate, legate e messe ad asciugare in appositi locali per un
periodo di 10-15 giorni.
La
successiva stagionatura dura almeno 4 mesi. La pancetta poi si
presenterà dolce al gusto, fondente in bocca e il suo colore sarà
chiaro con delle venature rosse e rosate.
La si
può gustare anche cotta , ma il suo meglio, secondo me, lo da appena
tagliata con un ottimo pane rustico .
La
pancetta piacentina, come la coppa o il salame ,devono riportare il
marchio DOP ( denominazione di origine protetta) e quello del
Consorzio sulla fascia che li avvolge.
Il
marchio DOP è il più alto riconoscimento per un prodotto alimentare
e viene attribuito dall’Unione Europea attraverso una speciale
commissione .
E’
importante scegliere un prodotto DOP o IGP , anche perché i prodotti
vengono tutelati dalla filiera (Per i
prodotti tutelati, le caratteristiche che deve avere la materia prima
sono stabilite
rigorosamente dal disciplinare di produzione. Per questo anche tutti gli
allevamenti suinicoli vengono controllati, oltre che da diversi Enti
statali, da un
Organismo terzo ed indipendente designato dal Mipaaf.)
, alla produzione ( Lungo tutte le fasi di
produzione di un prodotto tutelato, ogni azienda è sottoposta
a frequenti controlli da parte di un organismo terzo ed indipendente
designato dal Mipaaf. Il produttore deve rispettare il piano dei controlli
formulato e concordato con l’ente certificatore, al fine di
garantire il rispetto
del disciplinare di produzione) , fino alla
vendita al pubblico ( Nella fase del commercio
e della vendita al pubblico, il principale attore dei controlli
è il Consorzio di Tutela riconosciuto dal Mipaaf. Attraverso i
propri agenti
vigilatori, riconosciuti dal Mipaaf, il Consorzio è tenuto a
vigilare e monitorare
il mercato per tutelare il prodotto tutelato da qualsiasi uso
illecito
della
denominazione registrata.)
Una
curiosità e un onore , Piacenza è l’unica provincia della Comunità
Europea ad avere ben 3 salumi riconosciuti DOP.
Non potevo certo lasciarvi così , tra poco una gustosa ricetta con , ovviamente , la pancetta piacentina DOP .
Ci sono dei piatti che mi piacerebbe
saper fare veramente bene , ma richiedono tanta pratica e secondo me,
anche i consigli diretti di un esperto. Il pane è una delle cose che
sembra tra le più semplici da fare ( farina , acqua, lievito …)
ma è difficile ottenere quello che si vorrebbe ( una mollica
morbida, una crosta croccante) .
Non avendo un esperto che mi possa
consigliare , giro sul web alla ricerca di suggerimenti e ricette da
provare. Ieri sono capitata sul blog di Monique (Mielericotta) e ho
trovato questa ricetta. Semplice , quasi veloce ma soprattutto
buonissima.
La mollica è piena ma soffice , la
crosta friabile , i pezzetti di pancetta sono il giusto intermezzo.
L’ho fatto e sicuramente lo rifarò .
Per una filone :
300 g farina 0 ( io ho usato una W240 )
200 g acqua tiepida
5 g sale
3 g lievito fresco
150 g pancetta a cubetti ( io la
prossima volta ne metto un po’ di più )
In un padellino, senza aggiungere
nessun condimento , fate rosolare bene la pancetta ma non fatela
abbrustolire troppo .Toglietela dal fuoco e fatela
raffreddare .
In una ciotola capiente mettete la
farina e i cubetti di pancetta ( anche il grasso che si sarà formato , insaporirà il pane ) . Unite poi l’acqua in cui avrete
sciolto il lievito e mescolate con un cucchiaio o con le mani, per
ultimo unire il sale.
Mescolate bene fino ad ottenere un
impasto morbido, un po’ appiccicoso ma omogeneo. Non aggiungete
farina, va bene così !
Coprite e fate riposare per 10 minuti.
Ora iniziate con le pieghe , che
serviranno a dare forza all’impasto e vedrete che alla fine non sarà
più appiccicoso.
Senza togliere la pasta dalla ciotola
sollevate la pasta dal bordo e ripiegatela al centro, girate la
ciotola di ¼ di giro e rifate la piega, continuate così per un paio
di giri completi della ciotola.
Ricoprite la ciotola , aspettate 10
minuti e rifate le pieghe.
Queste pieghe vanno fatte per 4 volte
in totale.
Dopo la quarta piega fate lievitare
fino al raddoppio ( circa 1 ora ).
Rovesciate l’impasto su un piano ,
sgonfiatelo leggermente e dategli la forma di un rettangolo.
Prendete un lato corto e piegatelo al
centro, poi l’altro lato corto e piegatelo sopra così avrete un
panetto con 3 strati di pasta, schiacciate con le dita e ristendete
la pasta in un rettangolo, partendo da un lato, arrotolate bene su se
stessa la pasta e fate un filone, mettete a lievitare in un cestino
da pane ( banneton ) ben infarinato con la chiusura verso l’alto.
Coprite e mettete a lievitare ( io in
forno con solo la lucina accesa )finchè raddoppia ( circa 1 ora ) .
Scaldate il forno a 240 ° ( togliete
il pane se sta lievitando in forno ) con un pentolino con dell’acqua.
Prima di infornare abbassate la
temperatura a 200° , rovesciate il pane su una teglia con carta
forno e fate un taglio per tutta la lunghezza ( usate un cutter ben
affilato o una lametta).
Cuocete per 35 minuti circa . Per
capire se è cotto picchiate sul fondo, deve suonare vuoto e avere
un bel colore dorato scuro.