Dopo un inizio di primavera siamo tornati in pieno autunno.
E’ una domenica fredda e piovosa, non ho nessuna voglia di uscire ma voglia di accendere il forno e stare a casa al colduccio, magari leggendo un libro o guardando un bel film e per completare il quadretto mi faccio un dolcino, per me, molto consolatorio e come direbbe la mia amica Paola : ” Very hygge style “.
Un apple bread pudding ,un dolce da fare rigorosamente in una pirofila rustica, da servire a cucchiaiate e con una buona dose di gelato alla vaniglia spolverato di cannella, mele e pane non devono essere tagliati perfetti, anzi , pezzi di diverse misure daranno consistenze diverse e miglioreranno il dolce.
In una ciotola mettete a bagno il pane a cubetti con il latte tiepido e lasciare insaporire per 15 minuti
In un'altra ciotola mescolate le mele con lo zucchero, il sale, la cannella e il succo di limone .
Al pane e latte aggiungete 4 uova e mescolate bene, aggiungete il composto con le mele e versate tutto in una pirofila.
Cospargete di scaglie di mandorle e cuocete a 170° per 45-50 minuti.
Servire tiepido con gelato alla vaniglia o crema inglese.
Recipe Notes
La dose di latte può variare a secondo del tipo di pane che si usa, vi consiglio di usarne 300 g inizialmente e tenerne 50g da aggiungere se il composto fosse troppo asciutto.
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A me piace appena tiepido ma potete mangiarlo anche freddo.
Possiamo dire che sia una ricetta di riutilizzo, perchè è perfetta per usare il pane avanzato e le mele che magari cominciano a essere un pochino avvizzite.
Amo il pane ! Lo amo in tutte le sue forme e i suoi sapori. Amo le pagnotte, le michette, le baguette, i caravanini, i biove, le mantovane e, se fatto bene, anche il pane in cassetta, inteso come un pane molto compatto, morbido, perfetto per i panini imbottiti, per la colazione o per essere tostato.
Ho provato tante ricette ma questa devo dire che è stupenda, buona, da un pane morbido e bello soffice, perfetto per tutti i giorni.
E’ una ricetta studiata per essere fatta con il Bimby ma si può adattare ad una planetaria senza grandi problemi.
Mettete nel boccale del bimby l'acqua, il lievito e lo zucchero e fate andare per 2 minuti a 37° vel 1.
Aggiungete l'olio, la farina, il sale e impastate per 6 minuti a spiga.
Se volete aggiungere dei semi all'impasto uniteli 1 minuto prima della fine dell'impasto.
Ungete una ciotola e mettete l'impasto a lievitare coprendolo con un sacchetto di plastica.
Fate lievitare per 90 minuti circa. NON lavate il boccale.
Quando l'impasto sarà lievitato rimettetelo nel boccale e impastate 30 secondi a spiga.
Rovesciatelo su un piano e impastate dandogli una forma allungata, ungete uno stampo da plum cake di almeno 25x 11 x 9 cm , mettete l'impasto, spennellatelo con acqua e mettete i semi di sesamo.
Coprite ancora e fate lievitare fino a quando l'impasto non raggiungerà il bordo ( circa 2-2 1/2 ore).
Accendete il forno a 200°, infornate per 20-25 minuti, poi togliete il pane dallo stampo e portate a fine cottura, per altri 5-7 minuti, così il pane verrà ben dorato anche sotto.
Fate raffreddare su una griglia.
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Io ho messo solo dei semi di sesamo sulla superficie ma potete inserire dei semi anche nell’impasto alla fine degli ingredienti .
Si conserva bene qualche giorno, ma potete anche farlo a fette e surgelarle separate, così da scongelare solo quello che vi serve.
Spesso basta poco per modificare una ricetta o per dargli più sapore, più croccantezza, più gusto, usare i semi aiuta in tutto questo.
Grazie sempre a lei, mia figlia, l’amante del pane per scoiattoli ( come lo chiama lei) rieccoci a provare una ricetta con tanti semi. Sono dei semplici crackers che arrivano da una ricetta base di Martha Stewart.
La scelta dei semi spetta a voi, in base alle vostre preferenze. Noi abbiamo usato dei semi di sesamo, semi di papavero e poi dei semi più grossi come quelli di zucca e girasole per la croccantezza, farina di tipo 1 e una generosa spolverata di fiocchi di sale di Maldon per finire.
Per la perfetta riuscita dovete stenderli a pochi millimetri di spessore e poi vi consiglio di usare i tappetini microforati di Pavoni per cuocerli, non correrete il rischio che i vostri crackers si attacchino alla teglia e la cottura sarà perfetta grazie ai piccolissimi buchi.
In una ciotola mescolate la farina con il sale, l'olio e i semi, poi poco per volta l'acqua fino ad ottenere un composto omogeneo.
Regolatevi con l'acqua a seconda dei semi che userete, ci potrebbe volere 1 cucchiaio in più o in meno.
Dividete l'impasto in 4 e stendete dei rettangoli di pasta alta 3 millimetri, mettetela sulla teglia del forno coperta con un tappetino microforato o con carta forno.
Spennellate i crackers con il miele sciolto con l'acqua e cospargete un po' di sale di Maldon sulla superficie.
Cuocete a 175° per 20 minuti, finchè i bordi cominceranno a colorare.
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Potete conservare i crackers, una volta freddi, in una scatola di latta, anche se non dureranno molto. Io preferisco fare delle piccole porzioni ed averli sempre pronti freschi e croccanti, tanto sono velocissimi da fare e molto molto semplici.
In questo periodo dell’anno comincio a pensare alle ricette da fare e presentare durante le cene del periodo delle feste natalizie.
Non so voi, ma in questo periodo mi piace preparare pane e dolci che possano anche essere usati come centro tavola o comunque che si presentino in modo più scenografico del solito.
Cosa c’è che vi riporta alle feste se non la frutta secca ? A casa mia usa regalare o consumare più frutta secca in questo periodo che in tutto il resto dell’anno, quindi potevo non fare un dolce con i datteri ? Non sono molti anni che li ho riscoperti, li vedevo sempre in tavola, mio papà ne andava matto ma io non li volevo assaggiare, poi ho assaggiato questi di Ventura e ho capito cosa mi ero persa in questi anni.
Per questa ricetta ho usati i Datteri Deglet nour in ramo, belli, grossi e polposi, morbidi e saporiti, peggio delle ciliegie, non riesci a smettere di mangiarli e il metodo Tang Zhong per l’impasto che lascia la pasta morbida e soffice.
Preparate il tang zhong mettendo il latte e la farina in un pentolino e scaldatelo fino a 65° circa, quando il composto si addenserà e si potrà vedere il fondo del pentolino. Mettetelo in una ciotola coperto a contatto e in frigo fino al momento dell'utilizzo. Potete prepararlo anche il giorno prima.
Preparate il lievitino mettendo nel latte tiepido lo zucchero e il lievito, mescolate e aspettate 10 minuti circa.
Nella ciotola della planetaria mettete la farina, il sale, l'uovo, la panna, il lievitino e il tang zhong, impastate bene per almeno 5 minuti, poi aggiungete il burro a pezzetti e continuate a impastare finchè sarà ben assorbito dall'impasto.
Aggiugete ora, alla velocità minima, i datteri e il cioccolato, mescolando giusto il tempo di incorporarli, mettete una grattugiata di fava Tonka o, in sostituzione, un po' di vaniglia. La fava tonka ha un profumo stupendo che pervaderà tutta la casa.
L'impasto sarà pronto quando si staccherà bene dalla ciotola e si attaccherà alla pala dell'impastatrice ( incordato).
Rovesciatelo su un piano infarinato, impastatelo a mano per dargli una forma rotonda, mettetelo in una ciotola capiente, copritelo con della pellicola, un panno e fatelo lievitare per circa 1 ora e 30 minuti o finchè non sarà raddoppiato.
Fatta la prima lievitazione rovesciate l'impasto su un piano infarinato, stendetelo delicatamente a 1 cm di spessore, ricavate dei cerchi con un tagliapasta o un bicchiere di circa 8 cm di diametro, sovrapponete 4 cerchi per 1 cm uno sull'altro.
Arrotolate senza stringere troppo i dischi per ottenere un cilindro.
Tagliate il cilindro a metà, appoggiate le roselline così ottenute in una tortiera distanziandole di 2 cm una dall'altra. Verranno 8 roselline. Fate lievitare ancora per 1 ora, poi spennellate con il tuorlo diluito con il latte e mettete in forno a 175° per 30 minuti circa .
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Spero si capisca la morbidezza di questo impasto e con questi pezzetti di dattero e cioccolato diventa veramente irresistibile.
Una piccola nota sui datteri,i romani utilizzavano i datteri per aromatizzare il vino, per fare dolci, e per produrre – in seguito a fermentazione – bevande alcoliche. Un medico arabo dell’antichità attribuiva ai datteri la virtù di rendere agili e forti i popoli nomadi che se ne nutrivano durante le traversate del deserto, questo anche grazie alle molteplici proprietà di questo frutto.
Nei ricettari medievali e rinascimentali i datteri erano presenti non solo come frutto da servire a a fine pranzo, ma anche come ingrediente fondamentale di ricette più complesse, in preparazioni dolci e salate. Ancora oggi sono perfetti per essere serviti con carni e formaggio, al naturale o come creme e salse.
In questi giorni sono alle prese con i panettoni per Natale.
Anche se ogni anno mi riprometto di non farne più e di comperarli già fatti , tutti gli anni ci ricasco. Mi piace troppo la sfida tra me e l’incordatura perfetta, tra i tuorli da inserire poco per volta e i quintali di albumi avanzati da usare in qualche modo. Ma oltre agli albumi c’è anche tanta pasta madre che avanza. I rinfreschi per renderla bella forte e in perfetta forma per dare la giusta spinta ai panettoni sono tanti e non mi va di buttare l’eccesso, quindi devo inventarmi qualcosa. Pane , focacce, piadine e oggi grissini.
Sono grissini semplici, richiedono poco lavoro e tanta pazienza( per la lievitazione) però il risultato merita.
Quindi se come me avete della pasta madre questo potrebbe essere un suggerimento per usare il vostro esubero.
Dividete la pasta madre, scioglietela nell' acqua tiepida con il malto.
Aggiungete la farina, il sale e l'olio, mescolando bene fino ad ottenere un impasto liscio e non troppo duro. ( se avete una planetaria basteranno 5 minuti di impasto)
Ungete leggermente una teglia o un contenitore rettangolare , mettete la pasta a cui avrete dato una forma rettangolare con il lato più corto di circa 15 cm ( io ho usato una teglia 20 x 30 ) .
Coprite con della pellicola unta e fate lievitare fino al raddoppio.
Quando sarà pronta giratela delicatamente su un piano unto, tagliate delle strisce di circa 1,5 cm di larghezza, poi delicatamente allungate i pezzi fino ad avere la lunghezza desiderata. Più saranno lunghi più saranno secchi.
Metteteli su una teglia con carta forno, spennellateli con olio e cospargeteli di sale grosso, infornate a 200° per 15 minuti , ma teneteli d'occhio, il tempo di cottura dipende dalla loro larghezza.
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Potete anche aggiungere qualche spezia e qualche semino all’impasto per avere sempre gusti differenti.
Per noi oggi normali, domani invece con semi di finocchio.
Siamo alla terza tappa del giro d’Italia con i primi preparati per il gioco della pasta ( le prime due tappe le potete trovare qui e qui ), questa volta tocca al Molise.
Devo essere sincera , delle tradizioni culinarie del Molise ne so veramente poco, per non dire nulla, allora ho cercato di informarmi e la scelta era tra il sugo alla molisana, con 3 tipi di carne e i pomodori e la pasta con la mollica. Visto che ormai siamo a giugno, il sugo alla molisana, molto goloso ma molto ricco , lo vedevo un po’ troppo invernale, quindi ho optato per la mollica.
E’ un piatto della tradizione povera, quando con poche cose ( il pane avanzato) si facevano piatti meravigliosi.
Ho scoperto che in Molise è un piatto del periodo natalizio, ma a me sembra adatto tutto l’anno.
Ho fatto una piccola aggiunta di peperoncino perchè trovo che ci stia bene, ma non sono sicura sia nella ricetta originale.
Una sugo della tradizione con una pasta diversa, un primo veloce e gustoso.
Author: In the mood for pies
Recipe type: Primo
Cuisine: Italiana
Porzioni: 4
Ingredienti
Per 4 persone :
320 g maccheroni
4 cucchiai di olio Extravergine
1 spicchio d'aglio
una ,amnciata abbondante di mollica di pane raffermo grattuggiata grossa
peperoncino ( a piacere)
prezzemolo tritato per guarnire
Spiegazione
Mentre cuocete la pasta in abbondante acqua salata, mettete sul fuoco una padella larga, con l'olio, fatelo scaldare bene poi versateci dento lo spicchio d'aglio, fatelo rosolare per bene, poi toglietelo, aggiungete la mollica, mescola così da farla insaporire poi lasciatela abbrustolire un pochino senza farla bruciare. Se vi piace aggiungete del peperoncino o del pepe di cayenna.
Scolate la pasta al dente e buttatela nella padella con la mollica, fatela saltare 2 minuti così che la mollica ben si amalgami con la pasta, spolverate con del prezzemolo tritato e servite subito.
3.5.3226
Un piatto facile , veloce e che può essere la degna alternativa all’aglio, olio e peperoncino per le spaghettate tra amici o meglio le maccheronate, visto che in questa tappa abbiano usato i maccheroni di pasta di semola trafilata al bronzo.
Si dice che fare il pane è una scienza, che bisogna saper impastare nel modo giusto, che è difficile. In alcuni casi può essere vero ma c’è un modo di fare il pane senza stress, veloce anche se ci vogliono poi 12 ore di riposo, ma cosa c’è di meglio che svegliarsi e infornare il pane per il pranzo?
Questo è un pane senza impasto, o meglio con un impasto molto veloce e dove non sporcherete altro che una ciotola e una pentola.
Unico problema è avere una pentola con coperchio che possa andare in forno, l’ideale sarebbe una pentola in ghisa o comunque in materiale pesante che trattenga bene il calore, ma devo ammettere che io l’ho fatto anche con una pentola in pirex.
Questo pane senza impasto è tratto dal libro “Di farina in farina” di Marianna Franchi che stiamo testando con Cakes lab ed è fatto con farina di farro e d’avena.
Per ottenere un pane morbido, saporito, sano senza fatica.
Author: In the mood for pies
Porzioni: 1 pagnotta da 600g
Ingredienti
150 g farina d'avena integrale
350 g farina di farro
400 g acqua tiepida
5 g lievito di birra fresco
2 cucchiai di semi di lino
2 cucchiai di olio extrevergine d'oliva
1 cucchiaio di malto di riso integrale
5 g di sale ( per il mio gusto 10 g )
Spiegazione
In una ciotola capiente mescolate le farine d'avena, di farro, i semi di lino e il sale. Sciogliete il lievito di birra nell’acqua con il malto di riso e versate tutto sulle farine.
Unite l’olio e mescolate gli ingredienti con un cucchiaio di legno fino a idratare le farine.
Coprire la ciotola con della pellicola e fate lievitarefino al raddoppio del volume di partenza per 12 -14 ore con temperatura di 18°-20°.In superficie si formeranno delle grosse bolle.
Infarinate abbondantemente la spianatoia e le mani, abbondantemente.
Togliete la pellicola e rovesciate l’impasto sulla superficie infarinata.
Senza sgonfiare troppo l’impasto formare un rettangolo e dare due serie di pieghe a portafoglio.Tirare il lato sinistro del rettangolo verso l'esterno poi ripiegato lo verso il centro fare altrettanto con il lato destro in modo da sovrapporlo al primo, quindi ruotate l'impasto di 90° e ripetete le pieghe. Capovolgete l'impasto in un canovaccio infarinato in modo che le pieghe siano rivolte verso il basso, infarinate il pane e coprite con il canovaccio, fate riposare l'impasto per 1 o 2 ore in un posto caldo e lontano da correnti d'aria. L'impasto è pronto quando è raddoppiato di volume.
Scaldate il forno a 220° C ,mettete in forno una casseruola in ghisa del diametro di 24 cm con il coperchio, quando il forno è in temperatura estraete la casseruola con molta attenzione perché molto calda, rovesciate l'impasto lievitato all'interno in maniera che le pieghe siano rivolte verso l'alto, coprite con il coperchio della casseruola e infornate per 30-35 minuti.
Togliete il coperchio della casseruola e fate cuocere il pane per altri 15-20 minuti o finché la superficie sarà ben dorata, sfornate con molta attenzione e fate raffreddare completamente su una griglia prima di affettarlo o spezzarlo
3.5.3208
La ricetta è ben fatta ma , secondo il mio gusto, il pane risulta un po’ insipido. La mollica è abbastanza compatta ma molto morbida.
Direi comunque un pane ben riuscito e che merita di essere fatto, quindi la mia sarà una faccina felice .
Ricordatevi che avete ancora qualche giorno per partecipare a Crazy taste con noi !
La granella di nocciole Ventura è ottenuta da nocciole tostate ed è confezionata in una praticavaschetta salvafreschezza che ne preserva l’aroma, la croccantezza e le proprietà nutrizionali.
Una curiosità, lo sapevate che il nocciolo sin dall’antichità è stato considerato il simbolo dell’eternità, e quindi della giovinezza, della salute e della gioia. Questa simbologia è particolarmente sentita nei Paesi dell’Estremo Oriente, soprattutto in Cina e in Giappone, dove il nocciolo è molto diffuso perché, con il suo strano portamento a cespuglio, si inserisce armonicamente nello stile dei loro giardini.
Con la granella di nocciole buonissime ho pensato di fare dei bagel e poi farcirli con un tomino caldo e filante, granella di nocciole Ventura e del lardo al pepe.
La nocciola farà risaltare la cremosità del tomino e la sua croccantezza darà il giusto tocco finale al bagel.
Un soffice bagel integrale alle nocciole con tomino grigliato e lardo di Colonnata .
Author: In the mood for pies
Recipe type: Bagel
Cuisine: Italiana
Porzioni: 6
Ingredienti
Per 6 Bagel:
200g Farina Integrale
200 g di Farina tipo manitoba ( io ho usato una W270)
4 g Lievito di birra secco o 12 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di Zucchero semolato ( circa 5 g)
1 cucchiaino di Sale ( circa 10 g)
280-300 ml di Acqua tiepida (la quantità dipende dal tipo di farina...)
Per finire :
1 tuorlo d'uovo per spennellare
20 g granella di nocciole Ventura
1 cuccchiaio di zucchero
acqua
Per completare:
6 tomini
12 fette di lardo al pepe ( o pancetta)
20 g granella di nocciole Ventura
Spiegazione
Versare la farina in una ciotola (non setacciare la farina integrale!), aggiungere lo zucchero, il lievito e il sale, a poco a poco versando acqua tiepida, ma non calda, cominciare ad impastare, quando l'impasto sarà omogeneo e sodo aggiungete la granella nocciole, impastare ancora un pochino per incorporare bene la granella poi metterlo in una ciotola leggermente unta d'olio, coprirlo con pellicola e lasciarlo in un luogo caldo a lievitare per 1 ora e mezza circa.
Togliere l'impasto dalla ciotola, spolverare con farina il piano di lavoro, stendere l'impasto con un mattarello e dividerlo in 6 parti, da ciascuna di esse formare una pallina, leggermente schiacciata (con un diametro di 7-10 cm). Mettere ogni pallina su una teglia foderata con carta da forno.
Creare un buco al centro aiutandosi con un bicchiere e allargando il buco tirando verso l'esterno con un dito, coprire con un panno e far lievitare in un luogo caldo per 30 minuti.
Riempire una pentola capiente di acqua, aggiungere un cucchiaio di zucchero, quando l'acqua inizia a bollire mettere i bagel e bollire per un minuto su ogni lato, quando sono pronti scolarli e metterli su una griglia ad asciugare (ci si può aiutare tamponando con un tovagliolo di carta).
Scaldare il forno a 200 °C.
Spennellare la superficie dei bagel con il tuorlo e cospargere con un po' di granella di nocciole e cuocere per 15-18 minuti o fino a doratura.
Sfornare e lasciar raffreddare su una griglia da cucina.
Tagliate i bagel e lasciateli da parte.
Su una piastra ben calda fate fondere 1 tomino per ogni bagel, rigirandolo spesso, così che possa fondere bene su entrambi i lati, a cottura terminata, quando comincerà a essere cremoso mettete un pochino di granella di nocciole sul tomino, poi mettetelo subito sul bagel e coprite con 2 fette di lardo al pepe.
Servite subito accompagnandolo con una bella insalata verde
3.5.3208
Vi consiglio di prepararli per un brunch o per una colazione all’aperto accompagnata da un’insalata verde e un buon bicchiere di vino bianco.
Le nocciole sono uno dei frutti più tradizionali in Italia. La pianta, infatti, cresce spontaneamente e si coltiva soprattutto in Campania, Piemonte, Lazio e Sicilia, le principali regioni produttrici di nocciole.
La principale varietà da frutta è la Corylus avellana, una specie spontanea o coltivata in Italia.
La parola avellana deriva da Abella, un’antica località sannita in provincia di Avellino. Il suo toponimo è passato a identificare la nocciola stessa in spagnolo, avellana, e in portoghese, avelã.
Un’altra curiosità, lo sapete che, in un certo senso, dobbiamo a Napoleone l’invenzione della famosa crema gianduia torinese ? Agli inizi del XIX secolo i pasticceri torinesi inventarono il gianduia, costituito da farina di nocciole con il 15-20% di cacao perchè in quel periodo Napoleone bloccò l’importazione di prodotti dell’industria britannica e delle sue colonie, quindi i torinesi cominciarono a miscelare il cacao, divenuto quasi introvabile, con la più economica nocciola.
Come ormai sapete ogni mese partecipo con 4 amiche blogger a Cakes lab test and taste , dove testiamo un libro di ricette e vi diamo il nostro parere su esecuzione, precisione, riuscita di una ricetta.
Questo mese abbiamo testato Fragole a merenda di Sabrine D’Aubergine, un grazioso libro pieno di aneddoti e di ricette legate spesso a persone che Sabrine ha incrociato nella sua vita.
Come seconda ricetta ( la prima la trovate qui) ho provato i pan au chocolat, la ricetta è scritta per essere fatta a mano, senza uso di impastatrici e perfino del mattarello.
Devo essere sincera ho dovuto farla 2 volte perchè nella versione originale Sabrine consiglia di chiudere i panini a saccottino, ma lievitando molto si sono aperti , quindi la seconda volta li ho chiusi sormontando un po’ i lati e mettendo la chiusura sotto e la riuscita direi è stata perfetta, il cioccolato è rimasto ben chiuso all’interno e hanno tenuto la forma.
Pane al latte con ripieno di crema al cioccolato, soffici e morbidi, ottimi per la colazione e la merenda
Author: Fragole a merenda
Recipe type: Lievitato dolce
Cuisine: francese
Porzioni: 10
Ingredienti
Per l'impasto:
350 g farina manitoba
1 pizzico di sale fino
160 ml latte
60 g zucchero semolato
25 g lievito di birra
50 g burro ( + 1 pezzetto per unger la ciotola della lievitazione)
3 tuorli
Per la farcitura:
crema al cioccolato
Per la finitura:
1 cucchiaino di tuorlo preso dai tuorli dell'impasto
1 cucchiaino di latte
granella di zucchero
Spiegazione
Mettete in una grande ciotola farina, sale e mescolate, fate un cratere profondo al centro.
A parte fate scaldare il latte, scioglietevi lo zucchero e versatelo nel cratere, sbriciolate il lievito nel cratere con il latte, mescolate un poco conun cucchiaio senza rompere il cratere , coprite cone della pellicola e fate riposare per 20 minuti.
nel frattempo fate sciogliere il burro e fatelo raffreddare.
Sbattete i tuorli tenendo da parte 1 cucchiaino per spennellare i panini , uniteli al burro ormai freddo e versatelo nel cratere.
Con un cucchiaio mescolate come fosse una frittata partendo dal centro e incorporando poco per volta la farina fino ad ottenere una palla.
Con le mani imburrate impastate velocemente la pasta e lasciatela su un piano imburrato , niente farina, coperto con la ciotola per 10 minuti.
La pausa serve a togliere tensione all'impasto. Ora sempre con le mani unte prendete l'impasto,alzatelo allungandolo delicatamente e poi sbattetelo sul piano senza mollarlo e ripiegandolo su se stesso per una decina di volte.
Ora stendetelo in una lunga striscia , sempre con le mani, e poi avvolgetelo su se stesso, giratelo di 90 gradi e ripetete per alte 10 volte. In tutto saranno circa 15 minuti di lavoro.
fate una palla e mettete a lievitare nella ciotola imburrata finchè non raddoppia di volume.
Circa 1 ora - 1 ora e ½ .
Quando l'impasto sarà pronto accendete il forno a 220° e foderate una teglia con carta forno.
Rovesciate l'impasto sul piano, dividetelo in 10 pezzi , stendeteli uno per volta con le mani imburrate e ricavatene dei rettangoli , mettete un cucchiaio di crema al ciocccolato al centro e ripiegateli chiudendo bene i bordi ( io li ho messi con la chiusura sotto per evitare che si aprissero cuocendo), fateli riposare 10 minuti scoperti ma in un luogo senza correnti d'aria.
Ora spennellateli con l'uovo sbattuto con il latte e mettete lo zucchero a granella.
Cuocete per circa 10 minuti. Fateli raffreddare su una griglia.
3.5.3208
Sono pani al cioccolato, quindi non particolarmente dolci, ma l’aggiunta della crema al cioccolato li rende perfetti per la colazione o la merenda.
Unica cosa trovo esagerato il quantitativo di lievito di birra, anche se non si sente il sapore io consiglierei se avete tempo, di diminuire la dose , anche della metà e allungare i tempi di lieitazione.
Direi che a parte il piccolo accorgimento sulla chiusura la rietta merita una faccia molto contenta.
Ricordatevi che questo mese la ricetta per partecipare a Crazy taste sono le barrette di cereali , vi aspettiamo !!