Sono nata a Milano e anche i miei genitori, per noi il pane con l’uvetta era un classico , quando la mamma andava a comperare il pane dalla Signora Amelia un pezzetto di pan con l’ughetta per papà lo comprava sempre . Noi bambine non lo amavamo molto, troppa uvetta ( noi toglievamo l’uvetta perfino dal panettone), ma poi crescendo ho imparato ad amare l’uvetta e anche il pane con l’uvetta.
A Milano e in brianza si chiama pan tramvai , perchè tramvai era il nome dato ai tram di allora e in particolar modo al tram che da Milano andava verso Monza nel dopo guerra. Dato che il tram non doveva far spaventare gli animali che pascolavano lungo la strada, era costretto ad andare molto piano e ci poteva mettere anche ora per arrivare al capolinea, quindi vicino alle fermate erano comparsi i venditori di questo pane molto ricco anche se semplice. I miei genitori mi racontavano che da bambini era una gioia poter ricevere qualche soldino per andare poi a comperare un pezzetto di questo pane per merenda .
In alcuni scritti si narra anche che il pane veniva usato anche come resto al prezzo del biglietto in assenza di monetine.
La regola vorrebbe 3 kg di uvetta per ogni chilo di farina , questo vi fa immaginare come sia ricco.
Un’altra versione vuole che il nome derivi dal fatto che tutta quell’uvetta così ammassata nel pane ricordi il tram strapieno di passeggeri .
Oggi che abito a Varese il pane con l’uvetta lo trovo ancora dal panettiere, anche sei una versione meno ricca di uvetta e un pochino più raffinata.
Io ho voluto rifarlo con una versione semplice che penso si avvicini di più a quella che era la versione originale, un pane di farina non raffinata e tanta uvetta, senza nulla altro.
Per questo pane ho scelto una farina tipo 1 dei Grandi Molini Italiani e mi sono trovata molto bene.
- Per il prefermento:
- 150 g farina tipo 1
- 75 g acqua fredda
- 1½ g lievito di birra fresco
- Per l'impasto:
- 350 g farina tipo 1
- 275 g acquua fredda
- 10 g lievito di birra fresco
- 10 g sale
- 200 g uvetta lavata e ammollata
- Preparare il prefermento impastando farina, acqua e lievito , coprite e fate lievitare per 2-3 ore.
- Preparate l'impasto con gli altri ingredienti tranne l'uvetta e aggiungete il prefermento, impastate bene per 10 minuti fino ad ottenete un bell'impasto liscio ed elastico.
- Fate lievitare per 4 ore circa.
- Stendete la pasta con le mani su un piano, cospargetela di uvetta ben strizzata e asciugata con della carta da cucina. Piegate la pasta a libro richiudendo l'uvetta al suo interno , girate l'impasto e fate un altro giro di pieghe, così l'uvetta rimarrà ben distribuita all'interno del pane.
- Dividete l'impasto in 2 pezzi , date la forma che pereferite o fate una pagnotta o un filone e fate lievitare ancora per 2 ore circa,
- Accendete il forno e portatelo a 230°.
- Prima di infornare spolverate il pane con della farina e fate dei tagli trasversali con un coltello seghettato ben affilato.
- Cuocete per 25-30 minuti.
- Fate raffreddare su una griglia .
Dopo aver tagliato il pane mi sono accorta, come potete vedere, che quello che mi sembrava un impasto moltio ricco di uvetta , lievitando ha distribuito l’uvetta nel pane lasciandolo meno pieno, quindi se vi piace più pieno di uvetta aumentate la dose, anche se impastando vi sembrerà che sia più uvetta che pasta.
Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Grandi Molini Italiani
4 Comments
Mila
1 Ottobre 2015 at 11:11Ma è stupenda la storia di questo pane!!! Grazie per averla condivisa, non essendo di Milano non la conoscevo.
Complimenti
Anna
1 Ottobre 2015 at 11:16Bellissimo…si sente il profumo e l’aroma di tradizione e rispetto verso le materie prime… bravissima!
Cecilia
1 Ottobre 2015 at 14:17Bella, bella, bella! la storia, il pane, le foto….brava, come sempre! 🙂
laura
1 Ottobre 2015 at 17:55Bellissime le foto e adoro il pane con l’uvetta!! 🙂